La foto di Papa Francesco, la psicologa: “È rassicurante, ci dice che è con noi anche se soffre”
Perchè il Vaticano ha scelto di rebdere pubblico uno scatto del Santo Padre di spalle? Risponde l’esperta Angela Maria Quaquero dell’Ordine degli psicologi

La prima foto di Papa Francesco dal ricovero
La prima foto di Papa Francesco dopo il ricovero ha un significato emblematico. “Ci dice molte cose. Conferma la sua grande sofferenza e la responsabilità di esserci, di essere presente e di portare la sua testimonianza”. È il commento della psicologa Angela Maria Quaquero, componente esecutivo del Consiglio nazionale ordine psicologi (Cnop), dopo lo scatto del Pontefice diramato ieri dalla sala stampa Vaticana.
Dopo più di un mese di riserbo – il Papa ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale – quella foto “rassicura sulle sue condizioni di salute”, dando nuova speranza a milioni di fedeli che stanno pregando per lui in tutto il mondo. È la seconda testimonianza di Bergoglio ai fedeli, dopo l’audio con la voce flebile e sofferente diffuso in piazza San Pietro durante il rosario per la sua salute.
Perché il Papa di spalle?
Lo scatto del Santo Padre è arrivato qualche giorno dopo che i medici hanno sciolto la prognosi sulle sue condizioni. “In un momento così importante e difficile per l'intera umanità – prosegue l'esperta – il Santo Padre in questo scatto ci dice: io soffro ma ci sono, sono fragile ma vivo il presente, la mia sofferenza non mi taglia fuori dal presente”.
Allora perché Papa Francesco è stato fotografato di spalle? Una scelta che ha fatto riflettere in tanti. Ma Angela Maria Quaquero precisa: “In primo piano c'è l'altare, c'è la sua testimonianza spirituale". Sicuramente “è un’ immagine rassicurante, ci dice che sta meglio e che è con noi”, conclude la psicologa.
"Dispiacere di non poterlo vedere in volto"
“Grande commozione" e un misto di “dispiacere di non poterlo vedere in volto”. Il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi, dà voce a questo mix di sentimenti all'indomani della pubblicazione della prima foto del Papa da quando e' ricoverato al Gemelli.
"Ho provato grande commozione e dispiacere di non poterlo vedere in volto ma comunque io sono tanto affezionato al Papa. Vederlo così - osserva il porporato giurista - e' stata una grande emozione e ci auguriamo di poterlo vedere meglio, con più dettagli, e in volto''.
Una foto che arriva dopo 31 giorni di ricovero. Basterà per tranquillizzare? "Questo non posso dirlo io. Certo, non può bastare al nostro affetto – osserva il cardinale Coccopalmerio – a quello che noi desidereremmo vedere di lui. Io tante volte lo ho abbracciato e tante volte gli ho detto che gli voglio bene. Vorrei poterglielo dire ancora. Anzi, non solo in foto ma direttamente, incontrandolo. Continuiamo a pregare il Signore affinché lo restituisca al nostro affetto”.