Perché ci piacciono i film horror: l’impatto della paura sulla psiche
Alcune pellicole spaventose, come il campione di incassi Terrifier 3, generano nelle persone effetti contrastanti. In alcuni casi, secondo gli esperti, potrebbero persino regalare benefici
Il 2024 è stato per molti versi l’anno dei film horror: da ‘The Substance’ con Demi Moore a ‘Longlegs’ con Nicholas Cage, passando per lo sconvolgente splatter ‘Terrifier 3’ firmato dal regista statunitense Damien Leone, il genere ha sperimentato un vero e proprio boom al botteghino. Il successo di pellicole simili è interessante, perché fa emergere una domanda dopo tutto non così banale: cos’è che spinge le persone ad appassionarsi a tal punto a pellicole che, teoricamente, dovrebbero spaventare? Gli scienziati hanno provato a rispondere a questa domanda, mettendo in luce risultati per molti versi sorprendenti.
La paura e il corpo
Dal punto di vista biologico, la paura è una risposta primordiale che l’organismo mette in atto per proteggere gli esseri umani dai pericoli. Secondo la rivista Integrative Psych, guardare un film horror simula “una situazione di minaccia, attivando la cosiddetta risposta di “lotta o fuga”. In pratica, il cervello percepisce il pericolo, anche se consapevolmente si sa che è una pura e semplice finzione, e scatena una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco accelera, la pressione sanguigna aumenta e le ghiandole surrenali rilasciano adrenalina. Questo cocktail di reazioni prepara il corpo a reagire, rendendo i soggetti più vigili e reattivi. Per molti versi si tratta di un istinto che gli uomini hanno sviluppato con l’evoluzione e che, in una forma primigenia, era legata alla necessità di proteggersi dagli attacchi delle bestie feroci che ne minavano l’incolumità.
Ma non è tutto: questa attivazione non porta solo stress, contrariamente a quello che molti potrebbero pensare. Per diversi individui, l’adrenalina rilasciata in determinati contesti può tradursi in una sensazione di eccitazione e vitalità. È per questo che gli appassionati di horror spesso descrivono l’esperienza come “divertente”. Per alcuni, la visione di un serial killer che insegue la sua vittima sul grande schermo è simile a un’iniezione di energia, come quando si beve un energy drink alla ricerca di un’improvvisa scarica di caffeina per tenersi svegli e sull’attenti.
Gli effetti benefici
Dal punto di vista psicologico, i film dell’orrore offrono una sorta di “montagna russa emotiva”: l’ansia cresce durante le scene di suspense, ma il sollievo che segue una sequenza spaventosa può avere un effetto quasi rilassante. Questo ciclo di tensione e rilascio aiuta a regolare l’umore e, secondo alcuni esperti, può persino contribuire a sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Ma c’è di più.
Poiché assicurano un ambiente sicuro e controllato per affrontare paure e ansie, queste pellicole possono aiutare gli spettatori a sviluppare anche una maggior fiducia in sé stessi. L'esperienza di guardare un film spaventoso può agire come una sorta di terapia di esposizione, permettendo agli individui di desensibilizzarsi gradualmente agli oggetti o alle situazioni che scatenano le loro paure.
Controindicazioni
Attenzione, però, ai pazienti cardiopatici, che dovrebbero astenersi dalla visione di determinate scene: i livelli di tensione di alcuni film horror potrebbero infatti generare un aumento del battito del cuore fuori controllo, con conseguenze che non andrebbero sottovalutate. In questi casi specifici, dunque, meglio passare una serata piacevole godendosi un film comico o romantico.