Fedez ‘racconta’ la sua depressione a Sanremo. E scardina tutti i pregiudizi
Il brano ‘Battito’ accende i riflettori sulla malattia. Gli psicologi: “Sarà la più diffusa entro il 2030”. Esistono sei tipi di diversi: ecco quali sono e come affrontare il ‘male dell’anima’
![Fedez sul palco dell'Ariston con il brano 'Battito' Fedez sul palco dell'Ariston con il brano 'Battito'](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NTdkMDdlYjMtMjFhYS00/0/pm-milano-archiviare-fedez-sull-aggressione-a-iovino.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Fedez sul palco dell'Ariston con il brano 'Battito'
La sua canzone ha già guadagnato il plauso degli psichiatri che, per bocca della presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso, hanno elogiato il coraggio di Fedez nel portare in primo piano, sul palco di Sanremo, il tema della salute mentale. Già, perché nel suo brano ‘Battito’, il rapper ha portato al festival la storia del suo rapporto con la depressione, affrontando diversi temi, dagli effetti degli psicofarmaci alla solitudine sperimentata da chi si trova ad affrontare un disturbo mentale.
Sebbene, in Italia, siano oltre 3,5 milioni le persone con una diagnosi di disturbi depressivi (dati Swg, resi noti il 10 ottobre 2024, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale), su questi temi pesano ancora pregiudizi e tabù duri a morire.
“Depressione, prima causa di disabilità entro il 2030”
Secondo l’Oms-Organizzazione mondiale della sanità, la depressione sarà la principale causa di disabilità nel mondo e, entro il 2030, diventerà la malattia mentale più diffusa. Nel periodo post-Covid le diagnosi sono aumentate del 30%. Eppure, tre italiani su quattro sono ancora convinti che la depressione non sia una malattia, ma uno “stato temporaneo” e che “capiti a tutti di sentirsi depressi di tanto in tanto”, sottovalutando, così, la gravità del disturbo.
Due italiani su tre pensano che sia sufficiente ‘distrarsi’ e buttarsi in qualcosa di divertente e coinvolgente per ‘farsela passare’, mentre il 67% degli intervistati crede che cambiare lo stile di vita, eliminando i possibili fattori scatenanti, sia una soluzione per affrontare la depressione.
Fedez: "Prenditi i sogni. Basta che resti lontana da me"
Uno dei meriti della canzone di Fedez sta anche nell’aver ribadito – in particolare, col verso "Prenditi i sogni, pure i miei soldi. Basta che resti lontana da me"- che tutti possono avere problemi di salute mentale. Un altro pregiudizio, purtroppo ancora radicato nell'opinione comune, è quello secondo cui le persone ricche o benestanti ‘non hanno diritto’ di essere depresse. Nulla di più sbagliato: la realtà dimostra, anzi, che siamo tutti uguali davanti alla depressione, nel senso che può colpire chiunque, a prescindere dalle condizioni economiche.
L’età media si è abbassata
Le statistiche parlano anche dell’aumento dei disturbi emotivi, con prevalenza di ansia e depressione, tra gli adolescenti e i giovanissimi. Sebbene la depressione sia un disturbo dell'età matura, negli ultimi anni l’età media dell’esordio dei sintomi si è abbassata notevolmente. Gli esperti individuano, a questo proposito, due cause: uno è lo stress digitale indotto dai dispositivi elettronici, il secondo la dipendenza dai social. Entrambi gli aspetti creano molta vulnerabilità aggiuntiva rispetto ai decenni scorsi.
Cos’è la depressione? Ne esistono 6 tipi diversi
La depressione è un disturbo dell’umore assai comune ma grave, che provoca un persistente sentimento di tristezza e la perdita di interesse per le cose e le attività normalmente piacevoli: può anche causare difficoltà di concentrazione e memoria e influire in modo negativo sulle abitudini alimentari, sul sonno e sulla salute fisica in generale. Proprio per questa varietà di sintomi, che possono manifestarsi in maniera diversa da persona a persona, la depressione può assumere diverse forme, attualmente raggruppate sotto un’unica denominazione di ‘disturbo depressivo maggiore’ (o depressione maggiore).
Una conseguenza di questa generalizzazione è che non sempre gli antidepressivi si dimostrano efficaci – lo stesso Fedez ha parlato più volte della sua depressione ‘farmacoresistente’ -: nella prescrizione di questi farmaci, si procede non di rado per tentativi ed errori, nella speranza di trovarne uno che funzioni.
Per tutti questi motivi, un team di studiosi della Stanford Medicine ha concentrato il proprio lavoro, recentemente, nella caratterizzazione della depressione, riuscendo a individuarne sei diversi tipi, sulla base dell’attività cerebrale rilevata nelle regioni già note per svolgere un ruolo nella patologia. In base alla loro ricerca, la depressione non è una sola malattia, ma esistono “sei diversi biotipi distinti di disturbo depressivo maggiore” e, pertanto, altrettante modalità di trattamento della patologia. Ciò conferma l’importanza di un approccio di medicina personalizzata per la salute mentale, basato su misure oggettive e accurate della funzione cerebrale.