Trump annuncia dazi sui farmaci, l’ex capo di Ema avverte: “Nessun Paese è autosufficiente”
Gli Usa hanno aperto un indagine sulla “sicurezza nazionale”, un cavillo legislativo che permetterà al presidente di imporre tariffe sull’importazione dei prodotti farmaceutici

Donald Trump annuncia dazi sui farmaci
Roma, 15 aprile 2025 – Trump conferma l'intenzione di imporre i dazi sulle importazioni di prodotti farmaceutici. "Lo faremo "molto presto", ha detto il presidente americano dallo Studio Ovale. “Noi non produciamo più farmaci. Le compagnie sono in Irlanda e in molti altri posti, come la Cina, e tutto quello che io devo fare è' mettere dazi”.
La prospettiva di avere dazi sui farmaci che preoccupa l’Europa. "Si tratta di prodotti che hanno una filiera globale: i principi attivi provengono da mezzo mondo, la manifattura finale viene fatta in altra parte del globo, l'esportazione è il misto di tante cose. Il prodotto finale è un assemblaggio. Oggi una nazione che abbia tutta la catena produttiva in patria dal principio attivo al confezionamento di fatto non c'è”. A dirlo è Guido Rasi, già direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema, e oggi docente dell'Università di Roma Tor Vergata.
“La nostra preoccupazione è che si creino carenze – sottolinea Rasi – non tanto in Europa quanto probabilmente negli Stati Uniti, dove è ipotizzabile anche un aumento dei prezzi. Mi auguro che queste politiche siano state valutate correttamente in tutte le conseguenze. Di sicuro un elemento negativo è l'incertezza che creano nel settore”.
Farmaci: le prossime mosse Usa
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per determinare gli “effetti sulla sicurezza nazionale” dell'importazione di prodotti farmaceutici e semiconduttori. Si tratta di un primo passo per consentire a Donald Trump di imporre dazi su questi due settori di attività.
L'indagine dovrebbe iniziare mercoledì 16 aprile con un invito a presentare commenti e dovrebbe durare al massimo 21 giorni. Utilizza una legge – nota come Sezione 232 – che consente al presidente di imporre tariffe sui prodotti se viene dimostrato che il loro volume di importazione rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale.
La norma, approvata nel 1962, non è quasi mai stata utilizzata fino a quando Donald Trump, durante il suo primo mandato, non l'ha usata per giustificare l'imposizione di tasse sulle importazioni di acciaio e alluminio. È la stessa usata a metà marzo per reintrodurre dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili.