Covid senza restrizioni, soggetti fragili a rischio: appello al ministro

La Federazione Oncologi, Cardiologi, ed Ematologi (Foce) teme le conseguenze legate all’abolizione dell’obbligo di isolamento domiciliare nei casi positivi al virus

di ALESSANDRO MALPELO
28 agosto 2023
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I clinici italiani temono un boom di contagi da Covid-19 per l’arrivo delle varianti autunnali. Cadute le restrizioni sui positivi al virus Sars-Cov2 occorre tutelare le persone in cura per cancro, cardiopatie, patologie del sangue e altre cronicità importanti, tutti particolarmente esposti alla lesività degli agenti infettivi.

 

La Federazione degli Oncologi, Cardiologi, e Ematologi (Foce) ha manifestato preoccupazione per le conseguenze legate all’abolizione dell’obbligo di isolamento domiciliare nei Covid. Francesco Cognetti, presidente Foce, ritiene fondamentale tutelare i pazienti fragili che si trovano attualmente ricoverati in ospedale o seguiti in regime ambulatoriale. L’abolizione dell’obbligo di individuare sistematicamente e isolare i pazienti positivi all’interno dei nosocomi “è una lacuna che deve essere risolta al più presto”.

 

L’importanza di preservare gli ospedali

Cognetti ricorda che gli ospedali sono frequentati da persone vulnerabili che devono essere protette. Inoltre, il Covid continua a rappresentare una sindrome pericolosa per i pazienti fragili, l’isolamento dei positivi era servito a prevenire la diffusione del virus. La cautela, condivisa dagli oncologi Aiom, si rende necessaria in considerazione del fatto che molti ospedali hanno smesso di effettuare tamponi di routine ai pazienti, ai sanitari e ai familiari che frequentano le corsie.

 

L’ondata di contagi in arrivo

Negli ultimi tempi, in Italia si è assistito a un incremento dei contagi sostenute dalle mutazioni più recenti del virus. Ciò ha sollevato preoccupazioni su come gestire una possibile nuova ondata, alla luce della minore attività di sorveglianza e tracciamento delle varianti. Questa situazione potrebbe avere una evoluzione sfavorevole.

 

Ripensare i provvedimenti 

Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (Sic) ritiene che l’abolizione dell’isolamento domiciliare obbligatorio per i positivi al Covid sia una decisione comprensibile, considerando la disponibilità di vaccini e farmaci. Tuttavia, bisogna prendere in considerazione la situazione degli ospedali italiani, che sono già sotto pressione a causa della mancanza di personale, posti letto e risorse. Un’eventuale recrudescenza dei casi di Covid potrebbe avere conseguenze imprevedibili.

 

Difesa dei soggetti vulnerabili

Preoccupazione viene espressa anche da Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia (Sie). L’illustre specialista sottolinea l’importanza di vaccinare regolarmente i pazienti fragili e gli anziani contro il Covid, ma anche contro l’influenza e lo pneumococco. Corradini ritiene fondamentale creare una sorta di gabbia di protezione intorno ai pazienti fragili e sottolinea che i casi positivi al Covid devono stare alla larga dai pazienti vulnerabili negli ospedali.

 

Contromisure necessarie

Nel complesso, la richiesta della Foce di mettere in sicurezza i pazienti fragili risponde a una preoccupazione condivisa da parte di diverse figure professionali nel campo della medicina. La mancanza di una norma precisa per l’individuazione e l’isolamento dei casi positivi negli ospedali richiede, secondo i clinici, un provvedimento immediato per tutelare la salute dei pazienti vulnerabili in cura presso le strutture sanitarie. L’abolizione dell’obbligo di isolamento domiciliare per i cittadini positivi al Covid, stabilito dal Decreto legge n.105 del 10 agosto 2023, deve comunque tutelare i pazienti più fragili ricoverati o seguiti negli ospedali, in particolare quelli colpiti da tumori solidi e del sangue, da patologie cardiovascolari e da altre gravi malattie. I medici della federazione si appellano al ministro Orazio Schillaci affinché siano colmate al più presto le lacune normative.