Contatto fisico, ansiolitico naturale per adulti e neonati

Nei piccoli abbassa i livelli di cortisolo e favorisce l'aumento di peso, negli adulti riduce dolore, depressione e ansia

di Redazione Salus
10 aprile 2024

Un ansiolitico naturale: è il contatto fisico, in grado di ridurre il dolore, e l’ansia, sia negli adulti che nei bambini. Lo indica l’analisi dei dati riportati in 212 studi relativi a quasi 13.000 individui. I risultati sono pubblicati su Nature Human Behaviour dai ricercatori del Social Brain Lab dell’Istituto olandese di neuroscienze ad Amsterdam, fra i quali c’è anche la neuroscienziata italiana Valeria Gazzola. Secondo lo studio, che entra nel dettaglio, conta di più la frequenza con cui avviene il contatto, perché più viene ripetuto e più benefici determina. Questa abitudine migliora il benessere mentale sia nelle persone sane che malate. Le zone più sensibili ai benefici? La testa e il viso piuttosto che altre parti del corpo come il busto.

 

Ma c’è anche un altro dettaglio, assai curioso, su cui hanno posto l’accento i ricercatori: a volte basta interagire con un oggetto come un robot o una coperta ponderata per avvertire una sensazione di benessere fisico, ma il tocco di un altro essere umano (specialmente sul viso e sulla testa) conferisce un maggiore benessere mentale.

 

Sappiamo, del resto, che il tatto è fondamentale per gli esseri umani: si tratta del primo senso che si sviluppa nei neonati ed è il modo più diretto che abbiamo per interagire con il mondo esterno. Studi precedenti avevano già dimostrato che il tocco fa bene sia alla salute fisica che mentale, ma in genere si erano focalizzati su aspetti specifici della salute oppure non avevano considerato l’influenza di altre variabili come il tipo di contatto o chi lo esercita. A proposito di neonati, i risultati dell’analisi dimostrano che nei bebè il contatto fisico abbassa i livelli dell’ormone dello stress (il cortisolo) e facilita l’aumento di peso, mentre negli adulti riduce il dolore, la depressione e l’ansia. Sia nei più grandi, che nei più piccoli, non sono state riscontrate grosse differenze tra i diversi tipi di interazione, come ad esempio l’abbraccio o il massaggio.