“Congo, una Waterloo dell’Oms”. Bassetti: cosa non mi lascia tranquillo della malattia ancora misteriosa
Il primario di Malattie infettive del San Martino di Genova: “Provette rotte e ancora nessuna certezza, mentre gli occhi del mondo sono puntati su quel Paese. Sembra di essere tornati al 2020”
Roma, 12 dicembre 2024 – misteriosa malattia del Congo Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova, è netto. “Tutti gli occhi del mondo son puntati su quel Paese – è l’analisi dello scienziato al telefono con Quotidiano,net. -. Questa poteva essere una straordinaria opportunità per il riscatto dell’Oms. Mi pare invece che stia diventando l’ennesima occasione per fare brutta figura”. Il riferimento è al Covid 19.
Una Waterloo dell’Oms”. SullaLa storia per punti
"Provette rotte e analisi impossibili”
Bassetti mette in fila: “Abbiamo letto di provette rotte o comunque arrivate a Kinshasha così danneggiate da rendere impossibili le analisi. Vero che la zona è remota. Ma la missione era troppo importante, si dovevano mettere in campo tutte le possibilità, elicotteri compresi, se era il caso. Questa malattia sta tenendo il mondo con il fiato sospeso. Bisogna mettere ordine. Rischiamo di tornare agli errori commessi nel 2020. Questo dimostra che non abbiamo imparato nulla”.
“La malaria non convince”
Nei primi campioni sarebbe stata trovata la malaria. “Da quel che si intravvede – è l’analisi di Bassetti – la malaria pare piuttosto un rumore di fondo. Ricordiamoci che quella malattia è endemica, colpisce l’80% della popolazione in quel Paese”.
Il tempo lungo delle risposte
Ci si attendeva in tempi più rapidi una risposta da parte degli esperti Oms. “Se fossimo in presenza di un virus già conosciuto avrebbero dovuto dircelo – ragiona il professore- . Questo non mi rende tanto tranquillo. Vero che siamo in presenza di un’area del mondo davvero molto disagiata dal punto di vista sociale, economico e nutrizionale.Ci vuole pazienza. Vediamo. Dai sintomi, se siamo di fronte a una nuova entità, sembra proprio che si tratti di un virus respiratorio. Dire che è malaria e basta non ci sta con quello che ci hanno raccontato. Gente che tossisce, che ha sintomi respiratori… Potremmo dunque pensare a due cose insieme, alla malaria e a un virus nuovo o già conosciuto che si presenta sotto altre sembianze. Ma nell’analisi non dobbiamo mai dimenticare che le notizie sono ancora troppo frammentate, confuse, disorientate”.
“Le segnalazioni dagli ospedali”
Bassetti invita poi alla prudenza sulle segnalazioni degli ospedali in Italia, al momento i casi sotto osservazione sono due. “In tanti arriveranno dal Congo con febbre e anemia – osserva il professore -. Ciascuno potrebbe alzare la mano ogni giorno, pensando alla misteriosa malattia del Congo”. Ma contano solo le certezze. Che in questo momento non abbiamo.