Chirurgia bariatrica per grandi obesi in Italia: dati e tendenze

Gli interventi riducono la capacità dello stomaco o modificano il tratto intestinale, sono indicati per obesità con indice di massa corporea sopra i 40

di Redazione Salus
23 maggio 2024

Negli ultimi anni l’obesità è diventata un problema sempre più rilevante, con un aumento significativo del numero di persone affette. La chirurgia bariatrica è un insieme di procedure chirurgiche utilizzate per trattare l’obesità. Questi interventi riducono la capacità dello stomaco o modificano il tratto intestinale, aiutano così a perdere peso. Può essere una soluzione per chi ha un indice di massa corporea, BMI, superiore a 40, o in casi selezionati un BMI superiore a 35 in condizioni di salute particolari, correlate alla patologia. In ogni caso, è importante consultare uno specialista per valutare la fattibilità e i benefici di questa opzione. Vediamo alcuni aspetti chiave riguardanti la chirurgia bariatrica.

 

Profilo dei pazienti

Attualmente, si stima che circa 6 milioni di persone in Italia siano affette da obesità, il che corrisponde al 10% della popolazione. Questa malattia cronica comporta rischi significativi per la salute, tra cui il diabete, l’iperuricemia, l’ipertensione arteriosa, l’infarto del miocardio e l’ictus. Inoltre, il rischio di cancro è maggiore nei pazienti obesi rispetto a quelli con peso normale. Una minoranza di questi pazienti, che possiamo definire grandi obesi in relazione al peso corporeo, sviluppa serie patologie e necessita di soluzioni drastiche per gravare meno sulla bilancia.

 

Distribuzione geografica

Dei 26.624 interventi totali eseguiti in Italia, la maggior parte si concentra nel Nord Italia (54%), seguito dal Sud (20%), dal Centro (18%) e dalle Isole (8%). La Lombardia è la regione con il maggior numero di interventi (8.189), seguita da Campania (3.679) ed Emilia Romagna (3.428). Altre regioni importanti includono Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo, Veneto e Toscana. Anche se la maggior parte dei centri di chirurgia bariatrica si trova nel Nord, l’obesità è diffusa in tutto il paese. Le tecniche operatorie continuano a evolversi, offrendo soluzioni personalizzate per migliorare la qualità di vita delle persone con taglie forti. In occasione dell’ultimo congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB), presieduto da Giuseppe Navarra e Luigi Piazza, è stata condotta una analisi approfondita relativa ai dati aggiornati riguardanti la chirurgia bariatrica in Italia.

 

Tipologie di intervento

Le procedure di chirurgia bariatrica sono finalizzate a ridurre il peso corporeo e migliorare il benessere. Le tipologie di intervento più comuni includono:

  • Sleeve Gastrectomy. Questa procedura comporta la rimozione di una parte significativa dello stomaco, riducendone la capacità. Il risultato è una sensazione di sazietà precoce e una riduzione dell’assorbimento calorico.
  • Bypass gastrico tradizionale. In questo intervento, lo stomaco viene diviso in due parti, creando un piccolo sacco superiore. Il cibo bypassa parte dello stomaco e dell’intestino tenue, riducendo l’assorbimento dei nutrienti.
  • Minigastric bypass. Simile al bypass gastrico tradizionale, ma con una struttura più semplice. Anche qui, il cibo bypassa parte dello stomaco e dell’intestino.
  • Procedure endoscopiche. Queste tecniche meno invasive utilizzano strumenti endoscopici per ridurre la capacità dello stomaco o modificare il tratto intestinale.

 

Fasce di età

Secondo i dati raccolti presso i 135 centri ufficiali nel 2023, il 73% dei pazienti sottoposti a intervento di chirurgia bariatrica sono donne, mentre il 27% sono uomini. Riguardo all’età, il 30% ha tra i 41 e i 50 anni, il 26% tra i 51 e i 60, il 22% tra i 31 e i 40, il 13% tra i 21 e i 30, il 7% è over 61 e il 2% ha tra i 17 e i 20 anni.

 

Indicazioni

La chirurgia bariatrica rappresenta una soluzione efficace per i pazienti obesi che hanno ottenuto solo scarsi risultati duraturi con l’approccio conservativo (dieta, esercizio fisico, farmaci). È importante sottolineare che questi interventi richiedono un percorso multidisciplinare, coinvolgendo specialisti come dietisti, psicologi e gastroenterologi. La scelta dell’intervento dipende dalle specifiche esigenze del paziente e dalla valutazione dell’equipe medica.

 

Protocolli

Al congresso Sicob è stato presentato un protocollo per la gestione perioperatoria del paziente obeso, un percorso che consente una rapida ripresa post-operatoria attraverso l’applicazione di un percorso multimodale volto a ridurre stress, dolore, nausea, vomito, in assenza di sondini, drenaggi e cateteri. “La nostra esperienza con i protocolli di gestione fast track del perioperatorio in bariatrica risale a dieci anni fa – ha scritto Giuseppe Maria Marinari responsabile della Chirurgia Bariatrica all’ Humanitas di Milano – e i risultati sono evidenti: complicazioni ridotte, sicurezza, qualità percepita dal paziente”. Questi protocolli aumentano la sostenibilità della chirurgia, permettendo in pratica di curare più persone con le stesse risorse in termini di letti di degenza.

 

Per ottenere risultati concreti è necessario mettere in campo un team efficiente, assicurare una preparazione preoperatoria scrupolosa, seguire il paziente anche dopo le dimissioni e abbandonare le vecchie procedure strumentali, ormai superate. Se vengono adottati i giusti accorgimenti, la fase postoperatoria risulta meno impattante e di conseguenza il paziente può lasciare l’ospedale prima. Il risveglio è quasi immediato al termine dell’intervento, il paziente è in grado di lasciare il letto già dopo qualche ora e può tornare a casa nell’arco di due giorni. Tranne in casi particolari non si usano più sondini, drenaggi e cateteri. La dimissione comunque avviene solo dopo una visita scrupolosa e la compilazione di una specifica e minuziosa check list. Riduzione di degenza da 5 a 2 giorni significa anche risparmio di risorse, e posti letto disponibili per altri interventi.