Can che abbaia... poco, per la gioia dei vicini
Tra le taglie piccole, Bulldog francese, Carlino, Shih Tzu sono le razze più ’silenziose’ per indole
Avere un cane è un desiderio di molti italiani, che non di rado sono frenati da problemi di convivenza se si abita in un condominio, dove un animale «abbaione» di solito non è gradito (anche se il regolamento condominiale non può vietarne la presenza). Chi vive in appartamento tende a scegliere un pet di taglia non grande per questioni di spazio, ma spesso le piccole dimensioni si abbinano a una voce molto acuta, e un minuscolo Chihuahua se pensa di dover difendere la casa può mettere a dura prova le orecchie dei vicini. Per non rinunciare al quattro zampe è bene quindi prendere in considerazione le razze più «silenziose» per indole, come Bulldog francese, Cavalier King Charles Spaniel, Carlino, Shih Tzu, per restare fra quelle di dimensioni contenute. Se non ci sono problemi di spazio si può scegliere un Boxer, un Golden Retriever, un Alano, un San Bernardo, un Terranova, ma bisogna avere un bel giardino. Una curiosità: la palma di cane silenziosissimo (è conosciuto come «muto») va al Basenji, originario dell’Africa centrale, che non è muto ma emette versi non molto forti, simili a latrati.
I cagnolini di cui sopra oltre ad essere silenziosi sono anche adatti alla vita casalinga per un altro motivo: sono tranquilli e necessitano di poco moto. Questo non significa naturalmente che non debbano uscire di casa, ma che si accontentano di passeggiatine non troppo lunghe, anche se, ad esempio, il Cavalier King Charles tende, soprattutto quando invecchia, ad ingrassare (è di buon appetito) quindi necessita di fare camminare con regolarità. I cani di queste razze hanno anche un’altra caratteristica molto apprezzata da chi si assenta per lavoro o per studio: riescono a stare da soli senza disfare la casa o sbranare i divani. Va però ricordato che il cane è un animale socievole, ama stare con gli umani e non deve essere lasciato solo troppo a lungo per evitare che si deprima. Quindi quando si esce lasciandolo in casa bisognerà accertarsi che abbia acqua a disposizione, i suoi giochi, magari qualcosa di nostro nella cuccia (una vecchia sciarpa, un guanto), una lucina accesa se è sera. Sbagliato lasciare solo a lungo un cucciolo, potrebbe spaventarsi e piangere, idem per un cane anziano che può avere difficoltà a muoversi o avere problemi di vista.
Ma un Maltese, uno Shih Tzu, un Carlino, sono intelligenti e capiscono le abitudini degli umani, quindi se sono adulti e in buona salute possono restare da soli anche per diverse ore (ma non troppe), perché sanno che torneremo. Anzi, imparano a conoscere le abitudini dei componenti della famiglia, soprattutto se ne hanno qualche vantaggio, così ad esempio si appostano in prossimità della porta all’ora del rientro della persona che per loro è il «capobranco», sapendo che poi li porterà fuori in passeggiata. Creare delle abitudini al pet è un trucco che dà buoni risultati, e se al nostro rientro lo premiamo con un biscottino lui assocerà il nostro ritorno a qualcosa di positivo, e ci aspetterà festoso e senza malinconia.