Baby boom a Milano: 20 parti in pochi giorni. Le mamme preferiscono il ‘cesareo gentile’

Sono stati giorni interminabili all’ospedale San Paolo: il racconto della primaria Deborah Pedrina

di Redazione Salus
6 febbraio 2025
Baby boom a Milano: 20 neonati in pochi giorni

Baby boom a Milano: 20 neonati in pochi giorni

Sui cieli di Milano la cicogna ha fatto gli straordinari. Un vero e proprio baby boom: 20 parti in due giorni e mezzo. Turni infiniti dell'ostetricia dell’ospedale San Paolo, dove mediamente nascono tre neonati al giorno.

Tutto è iniziato nelle prime ore del mattino del 3 febbraio. E da lì in poi è stato un viavai inarrestabile. Le mamme in gravidanza con i piccoli pronti per nascere “arrivavano una dopo l'altra”, racconta la dottoressa Deborah Pedrina, ostetrica dirigente delle professioni sociosanitarie dell'Asst. “Siamo molto contenti”, ammette.

Maratona di nascite: ecco com’è andata

Il bilancio della 'maratona di nascite', aperta ufficialmente alle 2.32 del 3 febbraio? Stavolta è una maggioranza di fiocchi blu: sono venuti al mondo “13 maschi e 7 femmine”, riepiloga Pedrina. I parti sono stati 15 naturali e 5 con taglio cesareo.

“Siamo contenti di vedere questa ripresa, anche nella natalità forse". Ovviamente lo si vedrà poi con i numeri finali, ma l'impressione, riflette, è che “stiamo andando un po' meglio, per essere solo a inizio febbraio. E abbiamo molte donne a termine di gravidanza, che ci lasciano ben sperare per i prossimi mesi”.

Ridotti i cesarei con tecniche innovative

"Un'altra cosa che ci fa molto piacere – continua la dottoressa – è vedere che i cambiamenti assistenziali sostenuti dalla nuova direzione delle professioni sanitarie e messi in atto dai professionisti sanitari sono apprezzati e stanno richiamando le mamme. Si tratta di un approccio centrato sulla persona”.

Un esempio? “Il contatto pelle a pelle, che nella maggior parte degli ospedali si fa solo sul parto spontaneo, viene fatto ora anche in caso di taglio cesareo sia al San Paolo, dove esisteva già, che al San Carlo”, l'altro ospedale dell'Asst dei Santi, dice. E poi “una serie di pratiche assistenziali che si usano in sala parto, per esempio delle tecniche innovative che ribaltano il modo in cui vengono gestiti i travagli difficili sfruttando il movimento e la respirazione della donna e facilitando il parto e riducendo il tasso di tagli cesarei, come emerge anche da questi 20 parti”. 

Ritmo incessante

La sfilza di orari dei parti che si sono susseguiti tra il 3 e il 5 febbraio al San Paolo rende l'idea del super lavoro di questi giorni in reparto: la mattina del 3 febbraio, per fare solo un esempio, sono nate due femminucce rispettivamente alle 11.19 e alle 11.30 e poi un maschietto alle 11.57. Il ritmo è stato incessante fino alle 13.21 del 5 febbraio, con l'arrivo di una femminuccia.

Nuovo approccio per i papà

Un altro elemento che piace molto è poi che "il papà può restare sempre con la mamma, di giorno e volendo anche di notte”. E ancora. “Può passare prima del lavoro, in qualsiasi momento, senza orari - spiega Pedrina – questo aiuta la creazione di un legame da subito all'interno della nuova famiglia. Non c'è orario né in Ostetricia né nella Patologia neonatale, quindi anche nel caso di piccolini che non stanno bene i papà sono i benvenuti e la loro presenza è fondamentale e preziosa. Succede anche per quanto riguarda il contatto pelle a pelle. I papà stanno anche in sala operatoria con la propria compagna” per il cesareo “e, perché no, il contatto pelle a pelle se la mamma non se la

sente possono farlo anche loro. E questa è un'innovazione. Superiamo vecchie impostazioni per cui nel momento più importante i papà venivano allontanati. Devono invece restare insieme proprio lì, e questo permette per esempio alle donne con barriere linguistiche di viverlo con più serenità. Poi si abbassa il telo, la mamma alza la testa e può vedere il proprio bimbo” venire al mondo.

Cesareo gentile: ecco cos’è 

“Si chiama cesareo gentile, centrato sulla famiglia – conclude l’esperta – e fa vivere un'emozione paragonabile a quella del parto. Il cesareo è stato considerato fino a oggi esclusivamente un evento chirurgico, ma non è solo questo: resta la nascita del proprio bambino ed è importante che rimanga il primo e più bel ricordo possibile. Direi dunque che l'aggiornamento delle pratiche e l'attenzione che viene data alle donne è un aspetto che può fare la differenza”.