Aviaria, per cani e gatti ci sono rischi? Il veterinario: “Nessun allarme ma bisogna stare all’erta. Ecco le buone regole da seguire”
Aldo Grasselli, presidente onorario SIMeVeP e segretario nazionale SIVeMP (sindacato italiano veterinari medicina pubblica): “Ciò che era assolutamente impensabile, per i cambiamenti in atto può accadere. Quindi abbiamo il dovere di monitorare”. Le Faq dell’Iss
Roma, 11 gennaio 2025 - Ma il virus dell’influenza aviaria è pericoloso per cani e gatti? Dopo un felino morto in Islanda e il cibo tolto dal commercio negli Usa perché contaminato e gli inviti a tenere gli occhi aperti arrivati dagli esperti, come l’infettivologo Matteo Bassetti, l’Iss ha diffuso un elenco di Faq - come usava ai tempi del Covid 19 - per chiarire quali sono i rischi reali, per l’uomo e anche per gli animali da affezione, ai quali è dedicata l’ultima domanda dell’approfondimento.
Abbiamo chiesto ad Aldo Grasselli, presidente onorario SIMeVeP e segretario nazionale SIVeMP (sindacato italiano veterinari medicina pubblica) cosa deve evitare un proprietario.
Aviaria e rischi su cani e gatti, le parole dell’Iss
“Non si può escludere un rischio di possibile infezione, se pur considerato basso, per gatti o cani, se, per esempio, vivono a contatto con uccelli infetti. È importante evitare, per quanto possibile, il contatto con uccelli selvatici, in vita o deceduti, soprattutto in aree in cui è stata riscontrata la presenza di virus aviari ed evitare di alimentarli con carne cruda o altri prodotti (es. visceri) provenienti da allevamenti non controllati durante i periodi di circolazione virale”.
Il veterinario: “Ecco cosa bisogna evitare”
Ma allora quali sono i consigli utili per i proprietari? Spiega Grasselli: “Bisogna stare all’erta, senza allarmarsi. E mantenere norme banalissime di igiene. Evitare, per esempio, di far girare i nostri animali dove ci sono deiezioni di uccelli. Anche per difenderci da altre patologie che i nostri amici volatili ci possono trasmettere più facilmente, come salmonellosi, campylobatteriosi o clamidiosi. Queste patologie spesso convivono con gabbiani e piccioni, e indubbiamente possono essere trasportate anche in casa dai nostri animali domestici. Ma sul problema dell’aviaria non mi allarmerei”.
Cani e gatti possono trasmettere il virus dell’aviaria all’uomo?
Ma che risposta dà oggi la scienza alla domanda: cani e gatti possono trasmettere il virus dell’influenza aviaria all’uomo? Premette Grasselli: “In questi anni stiamo assistendo a cambiamenti di carattere ecologico, provocati da cambiamenti climatici che modificano l’habitat non solo di animali ma anche di parassiti che vivono su questi animali”.
Che cosa dobbiamo fare
Conclusione: “Questo può far sì che ciò che era assolutamente impensabile, possa accadere. Quindi abbiamo il dovere di monitorare i cambiamenti che avvengono in questi ecosistemi e di quelle patologie che potrebbero colpire l’uomo. Dobbiamo stare all’erta, con un monitoraggio epidemiologico e un sistema di sorveglianza adeguati”. Grasselli non si meraviglia della morte di un gatto, notizia filtrata dall’Islanda. “Per chi fa ricerca scientifica tutto è possibile - rimarca -. Per questo la situazione va monitorata e bisogna continuare a studiare”.