La virologa che si è iniettata da sola i virus contro il tumore al seno: il contestato caso di Beata Halassy

Cosa sappiamo della ‘viroterapia oncolitica’, l’innovativa tecnica sperimentata su se stessa dalla ricercatrice croata dell’Università di Zagabria

di PATRIZIA TOSSI
11 novembre 2024
La virologa Beata Halassy ha sperimentato su se stessa una terapia contro il cancro al seno

La virologa Beata Halassy ha sperimentato su se stessa una terapia contro il cancro al seno

Studia una terapia contro il tumore al seno e la sperimenta su se stessa. Sta scatenando un acceso dibattito il caso di Beata Halassy, la virologa croata dell'Università di Zagabria che, dopo avere scoperto una recidiva nella stessa zone dove aveva già subito una mastectomia, ha deciso di cercare una strada alternativa e diventare la ‘cavia’ dei suoi stessi studi.

L’innovativa tecnica si chiama ‘viroterapia oncolitica’ ed è basata su due virus coltivati in laboratorio dalla stessa virologa che si è poi sottoposta da sola alle cure. La ricercatrice si è iniettata per due mesi il virus del morbillo e quello della stomatite vescicolare per aggredire le cellule tumorali: l’auto sperimentazione risale a quattro anni fa e da allora non solo il tumore non si è riformato, ma la 54enne ha ottenuto un finanziamento per sperimentare la sua terapia per trattare il cancro negli animali domestici.

"Terapia non convenzionale”

Secondo quanto pubblicato dalla rivista Nature, la terapia “non convenzionale” - come la descrive la stessa virologa 54enne - avrebbe curato con successo il tumore. Ma il mondo scientifico è in subbuglio, a creare divisioni è il tema etico che riguarda l'auto-sperimentazione. La rivista Vaccine descrive la vicenda come "qualcosa da non imitare".

La scoperta del tumore

Halassy aveva scoperto nel 2020, quando aveva 49 anni, che un nuovo tumore si era formato nello stesso sito nel quale in precedenza aveva subito una mastectomia. Davanti a questa recidiva, la seconda, non si è sentita in grado di affrontare nuovamente la chemioterapia ma non si è arresa. Ha deciso di prendere in mano la situazione e ha cominciato a studiare la letteratura scientifica sfruttando le sue competenze di virologa.

Cos’è la viroterapia oncolitica

La virologa croata ha così calibrato sulla sua situazione una nuova terapia, che oggi si sta solo cominciando a sperimentare, chiamata viroterapia oncolitica.

La viroterapia oncolitica è un settore emergente che utilizza i virus sia per aggredire le cellule tumorali, sia per stimolare il sistema immunitario ad attaccare il tumore. Le sperimentazioni cliniche finora basate su questa tecnica, inizialmente condotte solo su tumori con metastasi, ora stanno considerando anche gli stadi più precoci dei tumori. Una di queste sperimentazioni cliniche, per esempio, è in corso negli Stati Uniti su casi di melanoma. Non esistono invece test sul tumore del seno.

L’auto sperimentazione

A spingere Halassy a sperimentare la tecnica su di sé è stata la sua competenza in virologia. Ha deciso di scatenare contro il suo tumore due virus, uno dopo l'altro: quello del morbillo seguito da uno dei virus della stomatite vescicolare, sui quali la ricercatrice aveva lavorato in passato ed entrambi utilizzati nelle sperimentazioni allora avviate.

Il preparato è stato direttamente iniettato nel tumore per due mesi, durante i quali gli oncologi hanno costantemente controllato la situazione per intervenire con la chemioterapia se le cose fossero andate male. Il tumore si è ridotto progressivamente senza gravi effetti collaterali, finché non è stato possibile asportarlo chirurgicamente. In seguito la ricercatrice è stata trattata per un anno con un anticorpo monoclonale.

Cosa dicono i risultati

L'analisi del tessuto tumorale, infiltrato dalle cellule immunitarie chiamate linfociti, ha dimostrato che la terapia aveva funzionato con successo. Dopo una decina di rifiuti da parte di riviste scientifiche, Hallasy è riuscita a pubblicare i suoi risultati.

Nonostante le polemiche, la ricercatrice non ha rimpianti per la sua scelta e ritiene improbabile che qualcuno cerchi di imitarla perché la terapia che ha scoperto nel suo laboratorio richiede una notevole preparazione scientifica. Adesso ha ottenuto un finanziamento per sperimentare la sua terapia per trattare il cancro negli animali domestici.