Tiroide, protagonista del buon metabolismo. E regola anche la temperatura e il sonno

Il professore Andrea Lania: "I noduli sono formazioni solitamente benigne; solo il 3-5% dei casi è maligno".

di MAURIZIO FOSSATI
19 gennaio 2025
Il professore Andrea Lania: "I noduli sono formazioni solitamente benigne; solo il 3-5% dei casi è maligno".

Il professore Andrea Lania: "I noduli sono formazioni solitamente benigne; solo il 3-5% dei casi è maligno".

Se facessimo uno screening ecografico della popolazione italiana, probabilmente scopriremmo che il 40-50% degli abitanti ha noduli tiroidei nel collo, pur essendone inconsapevole. In effetti, il nostro Paese presenta un’endemia gozzigena causata da una moderata carenza di iodio, che è uno dei fattori principali responsabili della formazione di questi noduli.

Ma qual è la funzione della tiroide? Ce lo spiega Andrea Lania, responsabile dell’Unità operativa di Endocrinologia, Diabetologia e Andrologia di Humanitas.

"La tiroide è una ghiandola endocrina, posta nella parte anteriore del collo, che produce alcuni particolari ormoni, detti appunto ormoni tiroidei, che hanno un ruolo di primo piano nel corretto funzionamento dell’organismo. In particolare, regolano le funzioni metaboliche, favorendo l’accrescimento corporeo e la completezza del sistema nervoso del feto e del bambino. Questi ormoni consentendo anche il corretto sviluppo psicofisico, regolano la temperatura corporea e il metabolismo lipidico. Contribuiscono al buon funzionamento del sistema cardiovascolare, del metabolismo basale e alla regolarità del sonno".

Quali sono le più frequenti malattie della tiroide?

"Le malattie della tiroide possono essere legate alla comparsa di noduli all’interno della ghiandola o a un’alterazione della sua funzione: ipotiroidismo o ipertiroidismo, a seconda che la tiroide funzioni rispettivamente meno o più del normale".

I noduli sono le formazioni più frequenti. Professor Lania, partiamo da loro.

"Sono formazioni solide che si sviluppano all’interno della tiroide, solitamente benigne. Le forme maligne rappresentano solo il 3-5% dei casi, ma si tratta in genere di tumori poco aggressivi e a crescita lenta".

Come vengono diagnosticati?

"Il 5-10% circa dei noduli viene diagnosticato con la semplice palpazione del collo. Strumentalmente, l’ecografia tiroidea permette di rilevare il numero e le dimensioni anche dei noduli più piccoli, oltre a indicarne la potenziale malignità. In base alle caratteristiche ecografiche, l’endocrinologo saprà anche valutare quali noduli possano essere realmente a rischio di malignità e pertanto potrà eventualmente richiedere un prelievo di cellule con agoaspirato per l’analisi citologic".

Quali le cure?

"Nel caso di nodulo benigno e di piccole dimensioni viene consigliato il semplice controllo con monitoraggi ecografici periodici, qualora invece vi siano fastidiosi sintomi di compressione si può valutare un’eventuale soluzione chirurgica. L’intervento chirurgico diventa necessario in caso di malignità e porta a guarigione definitiva nel 90% dei casi".

Malfunzionamento della tiroide. Come individuare l’ipotiroidismo?

"Per diagnosticare una condizione di ipotiroidismo, anche in una fase precoce, sono sufficienti dei semplici esami del sangue che vanno a valutare i livelli di ormoni tiroidei (FT4, FT3) e i livelli di TSH. A titolo complementare, e in particolar modo in presenza di condizioni autoimmuni, lo specialista potrebbe prescrivere un’ecografia della tiroide e un dosaggio nel sangue degli anticorpi anti-tiroide (anticorpi anti tireoglobulina e anti tireoperossidasi). La forma più comune di ipotiroidismo è infatti di origine autoimmune".

Quali cure intraprendere?

"Il trattamento standard si basa sulla terapia ormonale sostitutiva, ovvero la somministrazione per via orale dell’ormone tiroideo deficitario, la levo-tiroxina".

Nel caso, invece, che la tiroide ‘iperfunzioni’, come fare diagnosi e terapia?

"Per individuare l’ipertiroidismo viene solitamente prescritto un esame del sangue per valutare la funzionalità tiroidea (dosaggio degli ormoni TSH, FT3, T4) e per valutare la presenza di patologia autoimmune (dosaggio degli anticorpi anti-tireoglobulina, anticorpi anti-tireoperossidasi, anticorpi anti-recettore del TSH). A titolo complementare, il medico può eventualmente prescrivere un’ecografia e una scintigrafia della tiroide. Il trattamento per l’ipertiroidismo viene personalizzato in base alla causa scatenante e anche alle caratteristiche del paziente: età, storia clinica, e gravità dei sintomi".

Maurizio Maria Fossati