Russare nel sonno, perché succede? Cause e rimedi contro le apnee ostruttive nel sonno

Scopri come diagnosticare e trattare la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno per migliorare la qualità della vita

di ROBERTO BALDI
8 dicembre 2024
Scopri come diagnosticare e trattare la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno per migliorare la qualità della vita.

Scopri come diagnosticare e trattare la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno per migliorare la qualità della vita.

C’è chi prima di sposarsi vuol sapere se lui o lei russa, perché quella sarà la colonna sonora della sua vita. Se il russamento è persistente con pause respiratorie si potrebbe prefigurare una diagnosi di OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ovvero ‘sindrome delle apnee ostruttive nel sonno’.

Si ha apnea quando l’interruzione del respiro va dai 10 secondi e meno di 3 minuti; si ha ipopnea quando si ha una riduzione parziale del respiro; si ha il RERA (Respiratory Effort Related Arousal) quando c’è limitazione della respirazione con progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco.

Il disturbo interessa più frequentemente gli uomini delle donne e nelle donne è più frequente dopo la menopausa. Durante la giornata, i sintomi della sindrome da apnee ostruttive del sonno sono rappresentati da: eccessiva sonnolenza diurna, difficoltà a memorizzare ed a concentrarsi, perdita dell’attenzione, cefalea mattutina, aumentato rischio di incidenti stradali per la diminuzione di prontezza dei riflessi alla guida specialmente nel primo pomeriggio e nelle prime ore del mattino e sono accumunati dalla caratteristica di essere particolarmente gravi per la mancanza di una reazione di difesa da parte del guidatore.

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Cosa dice le scienza

Per questo motivo, non bisognerebbe mai guidare quando ci si sente troppo stanchi, assonnati o quando si è fatto un pasto pantagruelico. La letteratura scientifica conferma l’associazione tra sindrome da apnee ostruttive del sonno e aumentato rischio di incidenti alla guida, con un rischio da 2 a 7 volte maggiore a causa di un allungamento dei tempi di reazione e in taluni casi all’assenza.

Studi accurati degli ultimi anni confermano che gli affetti da sindrome ostruttiva del sonno percorrono mediamente a 130 km/h (velocità massima consentita sulle autostrade italiane), 22 metri in più rispetto ai soggetti normali prima di iniziare a frenare.

Cosa fare se si sospetta la patologia

L’evidenza di una vera e propria patologia spetta nella maggioranza dei casi a familiari o conviventi col soggetto colpito. Non sempre è facile diagnosticarla perché, in alcuni casi, si manifesta in modo asintomatico. Il modo migliore per scoprire e trattare la sindrome delle apnee ostruttive è eseguire una visita dello pneumologo, che suggerirà una polisonnografia (PSG), o studio del sonno, gold standard per la diagnosi di questo disturbo sotto la guida di un professionista, mentre il paziente è addormentato e registra respirazione; livelli di ossigeno nel sangue; frequenza cardiaca.

Quali rimedi 

I rimedi? Un programma educazionale e suggerimenti comportamentali; adesione ad un regime dietetico ipocalorico in caso di sovrappeso; smettere di fumare in quanto il fumo può aumentare l’infiammazione e la ritenzione di liquidi nella gola e nelle vie aeree superiori; regolarizzare le ore di sonno; evitare alcool, pasti pesanti, sonniferi e sedativi; praticare regolare attività motoria, evitare di dormire sulla schiena perché è più probabile che la lingua e i tessuti molli ostruiscano le vie respiratorie.

Nei casi peggiori: applicazione di una pressione positiva continua in modo che le vie aeree non collassino durante il sonno (trattamento ventilatorio CPAP); uso di speciali apparecchi ortodontici mobili; chirurgia otorinolaringoiatrica o maxillo-facciale per la correzione delle ostruzioni delle prime vie aeree (in caso di alterazioni anatomiche o di malattia altrimenti intrattabile).