Pma in Italia: ancora troppi viaggi della speranza. Focus regione per regione

Il report che il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha trasmesso il 19 febbraio 2025 alla Camera dei Deputati evidenzia gravi disparità territoriali sotto il fronte di accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita. Rilevanti esodi dal Sud verso Lombardia e Toscana

di VALERIA PANZERI
9 marzo 2025

Pma in Italia: ancora troppi viaggi della speranza. Focus regione per regione

Disparità sanitarie territoriali, in Italia, anche nell'opportunità di accedere alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Per coloro che desiderano un figlio, spesso, i tentativi verso la genitorialità si traducono in viaggi della speranza - da Sud verso le regioni del Nord - con conseguente impatto negativo sul lavoro, nonché a livello economico e psicologico. A confermare questa fotografia è la Relazione sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), relativamente all’attività di centri PMA nel 2022, che il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha trasmesso il 19 febbraio 2025 alla Camera dei Deputati. 

PMA: l’analisi del ministero della Salute conferma le disparità regionali

Si conferma la disparità nella distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati sul territorio nazionale, più presenti nel Nord del Paese. Il numero di cicli effettuati per milione di donne in età fertile è più alto nelle Regioni settentrionali e centrali, mentre in tutte quelle del Sud l’offerta di cicli è al di sotto della media nazionale.

Un fenomeno impietoso, verso il quale il Ministro ha auspicato il miglioramento "dell’accessibilità alle tecniche di PMA garantendo alle coppie l’offerta dei percorsi nelle strutture pubbliche e private convenzionate, annullando o riducendo le differenze regionali nell’offerta".

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