Farmaci, antossidanti e terapia genica: qual è la terapia più efficace

Come curare la maculopatia

di PATRIZIA TOSSI
12 dicembre 2024

Cos’è la maculopatia dell’occhio: sintomi e cure a confronto

La maculopatia può essere curata attraverso terapie farmacologiche per migliorare il trofismo della retina e il microcircolo o con la somministrazione di integratori (vitamine e antiossidanti) che ritardano l’avanzare della malattia.

“La terapia della forma umida si avvale da qualche anno degli anti-Vegf, diretti contro un fattore di crescita che facilita la proliferazione dei nuovi vasi nella regione maculare, in grado di ridurre il rischio di perdita della vista centrale”, spiega Rizzo. “Tuttavia questi farmaci devono essere iniettati in maniera continuativa, in genere una volta al mese, anche per tutto il resto della vita, con notevole impegno di tempo e risorse da parte del paziente e dei caregiver. Da qui la necessità di trovare terapie innovative come quella genica, soprattutto per ridurre il numero di iniezioni per questi pazienti”.

Per la terapia genica della degenerazione maculare essudativa si utilizza un vettore virale, che porta nelle cellule un gene con istruzioni per la produzione di specifiche proteine. “ABBV-RGX-314 è un farmaco che trasporta istruzioni genetiche per la produzione di proteine anti-VEGF – spiega Rizzo -. Dopo una sola iniezione del farmaco nello spazio sottoretinico, che avviene in sala operatoria con anestesia locale, l’occhio in sostanza inizia a produrre autonomamente le proteine che gli servono per contrastare la proliferazione dei vasi sanguigni, agendo come quegli stessi farmaci che iniettano le sostanze dall’esterno”, precisa Stanislao Rizzo.