La rinoplastica è davvero sicura? L'anestesista fa chiarezza dopo la tragedia della ragazza morta
Skerdi Faria: “Diffidare delle offerte low cost sui social. Servono sale operatorie adeguate per gestire le complicanze”. A far discutere è il caso della 22enne Margaret Spada
“Rinoplastica sicura solo in anestesia totale”. Fa discutere il caso di Margaret Spada, la 22enne siciliana morta dopo un intervento al naso. La ragazza si è sentita male dopo l’anestesia locale, eseguita in uno studio medico di Roma. Avrebbe dovuto sottoporsi a una rinoplastica in una struttura scelta su TikTok, ma è deceduta dopo quattro giorni di agonia in ospedale.
La domanda che in tanti si pongo, oggi più che mai, è: la rinoplastica è pericolosa? A parlarne è Skerdi Faria, specialista in anestesia e rianimazione. ''Una rinoplastica, per la sicurezza del paziente, dovrebbe essere eseguita in anestesia totale – spiega lo specialista – con intubazione, che protegge le vie aeree e permette di gestire complicanze gravi, quali reazioni allergiche, shock anafilattico, o depressione respiratoria''.
“Rinoplastica, intervento complesso”
A colpire è la scelta dell’ambulatorio attraverso una pubblicità sui social. Anche in ambito chirurgico, spesso si fanno le scelte basandosi ''sui prezzi vantaggiosi in video promozionali sui social”, ammette Faria. Sottovalutando le implicazioni che un’operazione potrebbe avere sulla salute. “Si tratta di una procedura di chirurgia estetica – sottolinea l'esperto – quindi si tende a sottovalutare il fatto che si tratti di un intervento con possibili rischi e si enfatizza l'aspetto estetico, si crede sia qualcosa di più di una procedura dall'estetista, invece è una chirurgia. Certo, ci sono interventi che possono essere eseguiti in ambulatorio (asportazione di nei, lipomi, piccole liposuzioni localizzate o blefaroplastiche) ma la rinoplastica è un intervento complesso e richiede strutture adeguatamente attrezzate''.
La scelta dell’anestesia
La scelta tra anestesia totale e locale, con sedazione, ''dipende dalla complessità dell'intervento e dalla struttura in cui viene eseguito - spiega Faria - la procedura ideale, in caso di rinoplastica, prevede l'anestesia totale, che garantisce maggiore sicurezza e un controllo continuo delle vie respiratorie e gestione delle complicanze, associata a sedazione e anestesia locale che, contenendo adrenalina, riduce il sanguinamento e agevola l'intervento. Un intervento eseguito solo in anestesia locale abbattei costo di 30 volte, ma aumenta i rischi che diventano ancora più gravi quando eseguiti in ambulatori, in strutture non equipaggiate per affrontare complicanze che, purtroppo, accadono''.
“Diffidare di offerte low-cost sui social”
Un intervento ''di chirurgia maggiore, come la rinoplastica - chiarisce Faria - richiede una clinica con sale operatorie attrezzate, terapia intensiva e una degenza post-operatoria per monitorare la ripresa del paziente e intervenire in caso di emergenza. Certo, ci sono i social, ci sono anch'io su queste piattaforme - riflette - ma si devono anche fare delle verifiche perché il miglior chirurgo da solo non può salvare una persona in difficoltà per una reazione all'anestetico o alla sedazione'', come porterebbe essere accaduto a Margaret.
Il consiglio è di ''verificare che ci siano, nella struttura, sale operatorie attrezzate, una degenza per il post-operatorio – elenca l'esperto –. Bisogna poi chiedere informazioni dettagliate sull'anestesia utilizzata e sulla disponibilità di terapie intensive e diffidare delle offerte low-cost trovate sui social media senza una verifica approfondita della sicurezza della struttura''.