Quando i trapianti salvano la vita: 55 racconti per dire Sì alla donazione

Si intitola ‘Volti di rinascita. 55 storie di trapianti (ma potrebbero essere 55.000)’ il libro di Leonio Callioni e Francesca Boldreghini. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Trapianti Onlus

di PATRIZIA TOSSI
3 ottobre 2024
Gli autori del libro alla presentazione

Roma, 26 settembre 2024 – Cinquantacinque storie di rinascita, messaggi di forza che raccontano come il trapianto possa davvero salvare la vita. Storie unite dal filo conduttore del ritorno alla vita di pazienti affetti da patologie terminali, reso possibile dal trapianto di organi vitali. A raccogliere le testimonianze è il libro ‘Volti di rinascita. 55 storie di trapianti (ma potrebbero essere 55.000)’, Leonio Callioni e Francesca Boldreghini, con la consulenza scientifica di Sergio Vesconi e Mariangelo Cossolini.

L’opera, edita da Baldini+Castoldi, è al centro di un progetto culturale di digitalizzazione finanziato dall’Unione Europea Next Generation UE, Ministero della Cultura. Il ricavato del libro andrà a sostenere l’attività di Fondazione Trapianti Onlus, promotrice dell’opera, di cui detiene tutti i diritti. A sostenere l’iniziativa di presentazione, la Senatrice Daniela Sbrollini, che ha introdotto i lavori.

Trapianto, terapia salvavita

Per moltissimi malati terminali, come i protagonisti del libro, il trapianto può essere considerato una vera e propria terapia salvavita quando l’insufficienza d’organo riguardi cuore, fegato, polmoni, intestino e pancreas, e, per il rene, cura più tollerabile ed efficace rispetto alla dialisi.

Volti di rinascita: ecco perché

L’opera raccoglie, con la forza di un messaggio corale, testimonianze di persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo e di familiari di donatori. Storie unite dal filo conduttore del ritorno alla vita di pazienti affetti da patologie terminali. I 55 racconti, simbolicamente rappresentativi dei circa 55.000 trapiantati viventi ad oggi in Italia, sono portatori di un messaggio corale di responsabilità sociale sull’importanza di esprimere il consenso alla donazione degli organi.

Volti di rinascita, come dal titolo, svelati dalle immagini e, prima ancora, dall’autenticità dei testi, segnati dalla sofferenza, dalla gioia, dalla disperazione e dalla speranza. Esperienze di vita che si incontrano, come i destini dei riceventi e dei donatori. E nel cuore, la gratitudine per l’amore donato e ricevuto, quello dal quale la vita ha inizio, può finire e ricominciare ancora.

Il racconto di un sogno

“In ogni grande impresa è contenuto un sogno. Il nostro, coltivato con cura negli oltre due anni di lavoro spesi per portare a compimento un progetto tanto complesso, è quello di poter essere di ispirazione per una scelta di solidarietà e di vita, come quella racchiusa nella donazione degli organi”, spiegano i coautori Leonio Callioni, direttore dell’house organ di Fondazione Trapianti Onlus, e Francesca Boldreghini, vicepresidente della Fondazione, che dedica il libro alla memoria del padre, a cui un trapianto di fegato, effettuato nel 2009 al Policlinico di Milano, regalò ancora tanti preziosi anni di vita insieme alla sua amata famiglia.

“Quello che emerge da questo libro è un messaggio di speranza e di incoraggiamento che deve invitare tutti noi e, in primo luogo la politica e le istituzioni, a riflettere su quanto di mportante è stato fin qui raggiunto grazie alla straordinaria possibilità offerta dai trapianti di tornare alla vita, di rinascere, appunto, per tanti malati e per le loro famiglie e i loro cari”. A dirlo è la senatrice Daniela Sbrollini, vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato.

“Niente come la voce corale di tante storie vere ci permette di entrare in contatto con la realtà dell’esperienza di malattia e di rinascita, rappresentando uno strumento importante per arrivare al cuore dell’opinione pubblica. Per questo – continua la senatrice Sbrollini – sono orgogliosa di sostenere questa iniziativa e di ribadire il mio impegno per portare il tema al centro dell’agenda della politica, perché facendo fronte comune si possano promuovere incisivamente tutti gli strumenti che possano semplificare e incrementare la pratica della donazione degli organi e, quindi, i trapianti, per il bene di tanti cittadini, ma anche a beneficio del sistema sanitario”.

Sì alla donazione

“Nulla come le testimonianze corali dei riceventi e dei donatori – continuano – può raccontare come un gesto tanto semplice, come il Sì alla donazione degli organi, possa ridare speranza a pazienti la cui unica possibilità di vita è legata al trapianto, restituendoli ad un’esistenza piena e all’affetto dei loro cari”.

Le manifestazioni di volontà contrarie alla donazione, solo nel 2023, hanno determinato la mancata attuazione di un numero di trapianti stimabile a oltre 2.300. “Questo dato rende quanto mai urgente – sottolineano Callioni e Boldreghini – rafforzare le campagne informative e studiare, nelle Anagrafi, un correttivo nella modalità di espressione della volontà che, pur nella garanzia di una libera scelta in merito alla donazione degli organi, sia facilitatrice solo delle manifestazioni dei consensi”.

Legge sul silenzio assenso? “Lettera morta”

“Crediamo sia ora di attuare ciò che dal 1999 è già legge (91/1999) nel nostro Paese, ma che è rimasto lettera morta: il silenzio assenso informato, per il quale la mancata dichiarazione di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti successivamente alla morte è considerata quale assenso alla donazione”, sottolineano gli autori del libro.