Quando bisogna andare dall’endocrinologo?
Le disfunzioni delle ghiandole endocrine, che producono gli ormoni per molti processi fisiologici, vanno seguite dallo specialista
Prodotti dalle ghiandole endocrine, gli ormoni, viaggiando nel sangue, agiscono come “messaggeri chimici” che trasportano informazioni e istruzioni da un tessuto all’altro. In questo modo regolano le funzioni dell’organismo influenzando diversi processi come la crescita, lo sviluppo, la riproduzione, l’assunzione di nutrienti, il sonno, la fame, lo sviluppo psichico, l’umore e l’aggressività. Se ti senti in forma, hai un buon metabolismo e dormi bene, è merito del buon funzionamento delle ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide, pancreas, ghiandole surrenali, testicoli e ovaie) che sono responsabili della produzione di ormoni. Lo specialista in grado di controllare tutti questi equilibri è l’endocrinologo.
Ma quando ci si deve rivolgere a un endocrinologo? Lo chiediamo ad Andrea Lania, direttore della Scuola di Specializzazione di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo di Humanitas University.
L’endocrinologia – spiega il professor Lania – è una disciplina trasversale: gli ormoni possono avere un impatto sullo sviluppo delle malattie, e, allo stesso tempo, le varie patologie e i loro trattamenti possono influenzare le funzioni ormonali. Per esempio, alcune terapie oncologiche possono provocare effetti collaterali che alterano il sistema endocrino e il metabolismo, soprattutto quello del glucosio.
Ecco perché, nella medicina moderna, sta assumendo sempre maggiore importanza l’interdisciplinarietà delle cure. Tutte le aree specialistiche, infatti, dovrebbero considerare il possibile coinvolgimento del sistema endocrino come ‘responsabile’ o ‘vittima’ delle patologie trattate. Quindi, il parere dell’endocrinologo può assumere un ruolo di rilievo nella formulazione completa di una diagnosi di concerto con gli altri specialisti.
Nello specifico, comunque, la visita endocrinologica viene indicata per accertare la presenza di patologie a carico della tiroide, delle paratiroidi, del pancreas, delle ghiandole surrenali (che possono dare ripercussioni sulla pressione arteriosa), delle gonadi maschili e femminili (con possibili alterazioni della fertilità), dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Ma, oltre ai problemi che riguardano questi organi, anche le cure dell’obesità, delle displidemie (alterazione delle quantità di grassi nel sangue), del diabete e dell’osteoporosi sono parte delle competenze di un endocrinologo.
Alcuni disturbi come un gozzo prominente o l’obesità sono evidenti e inducono chiaramente a consultare l’endocrinologo, in altri casi – continua il professor Lania – la visita può essere stimolata dalla comparsa di uno o più sintomi caratteristici. La Società Europea di Endocrinologia consiglia di rivolgersi allo specialista se si registrano aumenti o perdite di peso rilevanti e inspiegabili, stanchezza eccessiva, cambiamenti nell’appetito, eccessiva sensazione di freddo, capelli e unghie fragili, pelle secca e desquamata, comparsa di depressione, sete eccessiva, segni di pubertà precoce o tardiva, perdita della libido, cicli mestruali irregolari, infertilità. Tutti campanelli d’allarme di un possibile squilibrio ormonale.