Procreazione assistita, ci pensa l'intelligenza artificiale
Una nuova tecnologia per la coltura degli embrioni permetterà di monitorarne il processo di sviluppo in tempo reale
Le variazioni delle condizioni ambientali, infatti, possono avere un impatto significativo sull’efficacia del sistema di coltura e sul corretto sviluppo embrionale; questo nuovo strumento, in cui ogni singola camera di incubazione è dotata di un microscopio e di una fotocamera ad alta definizione, consentirà di acquisire immagini in tempo reale senza dover estrarre gli embrioni dall’incubatore.
Questo permetterà di limitare i movimenti in cui è necessaria l’apertura dell’incubatore, assicurando un micro-ambiente per l’embrione ancora più stabile e minimizzando lo stress causato dall’apertura del coperchio.
Il sistema, inoltre, è integrato con uno strumento per la valutazione dello sviluppo dell’embrione basato sull’intelligenza artificiale, che potrà assistere l’embriologo potenziando la sua capacità di classificare degli embrioni e nel processo decisionale.
Lo strumento è stato acquisito grazie al finanziamento di una ricerca corrente dal titolo ‘Ricerca di fattori predittivi dell’outcome di procedure di fertilizzazione in vitro in donne affette da disordini autoimmuni: dai marcatori biologici all’intelligenza artificiale’, ottenuto dalla professoressa Manuela Monti dell’università di Pavia, in collaborazione con la dottoressa Claudia Omes, biologa e responsabile del Laboratorio di Embriologia e seminologia della SSD Ostetricia e Ginecologia 2 – Procreazione medicalmente assistita.