Probiotici: benefici per la salute e ruolo nel microbiota intestinale

I probiotici, presenti in alimenti fermentati, rafforzano la salute intestinale e modulano il sistema immunitario

di MICHELE GUARINO
8 dicembre 2024
I probiotici, presenti in alimenti fermentati, rafforzano la salute intestinale e modulano il sistema immunitario.

I probiotici, presenti in alimenti fermentati, rafforzano la salute intestinale e modulano il sistema immunitario.

I probiotici sono microrganismi vivi, principalmente batteri e lieviti, che, se assunti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute dell’ospite. Questa definizione, formalizzata da FAO e Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta una pietra miliare nello studio di questi microrganismi. Il termine deriva dal greco e significa “a favore della vita”. Etimologia che riflette il loro ruolo cruciale nel sostenere il benessere umano, in particolare grazie alla capacità di influenzare positivamente l’equilibrio del microbiota intestinale, quell’insieme di microrganismi che popola il nostro intestino e interagisce costantemente con il nostro organismo.

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I probiotici sono in grado di rafforzare la barriera intestinale e modulare la risposta immunitaria, stimolando le difese dell’organismo e riducendo stati infiammatori. Hanno anche effetti sistemici, influenzando processi come la sintesi di acidi grassi a catena corta, che hanno un ruolo fondamentale nel metabolismo e nella regolazione della glicemia, e la motilità intestinale. È stato anche dimostrato che alcuni ceppi probiotici hanno un impatto su disturbi neurologici, metabolici e autoimmuni.

Oltre agli integratori, i probiotici si trovano in numerosi alimenti fermentati. Yogurt, kefir, miso e crauti sono solo alcuni esempi di cibi ricchi di questi microrganismi. Alimenti che non solo apportano batteri benefici, ma anche sostanze bioattive, come gli acidi grassi a catena corta, che svolgono un ruolo protettivo per l’intestino. L’industria sta inoltre sviluppando soluzioni innovative come i “next-generation probiotics”, microrganismi derivati dal microbiota umano, e i postbiotici, che comprendono metaboliti, sostanze prodotte dai probiotici, o componenti cellulari con effetti benefici sulla salute.

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L’uso dei probiotici è consolidato nelle patologie gastrointestinali: vengono utilizzati per prevenire e trattare la diarrea acuta, incluse le gastroenteriti e la diarrea del viaggiatore, nonché quella associata all’uso di antibiotici. Sono inoltre efficaci contro le infezioni da Clostridium difficilis, in associazione con gli antibiotici. Nei disturbi cronici come le malattie infiammatorie intestinali, che comprendono la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn, i probiotici, in associazione alle terapie anti-infiammatorie, riducono l’infiammazione e migliorano i sintomi. Soprattutto nella sindrome dell’intestino irritabile, la loro efficacia è confermata da numerosi studi. Il loro uso si estende anche oltre l’intestino, ad esempio in relazione a infezioni del tratto urinario, allergie, malattie metaboliche, disturbi del sistema immunitario e disordini neurologici come la depressione.

La capacità dei probiotici di modulare il microbiota umano e influenzare positivamente l’organismo è al centro di una ricerca in continua evoluzione. Sebbene rimangano molte domande, i progressi degli ultimi anni ci avvicinano sempre più a una medicina basata su interventi mirati e personalizzati, in cui i probiotici giocano un ruolo chiave.

* Responsabile UOS Disturbi funzionali intestinali e Microbiota Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico