Pressione alta: quando è il caso di andare al Pronto Soccorso
Coen * Quando dobbiamo preoccuparci se la pressione arteriosa va su? Si calcola che in Italia soffrano di pressione alta...

Coen * Quando dobbiamo preoccuparci se la pressione arteriosa va su? Si calcola che in Italia soffrano di pressione alta...
Coen *
Quando dobbiamo preoccuparci se la pressione arteriosa va su? Si calcola che in Italia soffrano di pressione alta circa 15 milioni di persone, cioè poco meno di uno ogni tre adulti oltre i 18 anni. Nonostante questo, molti hanno ancora le idee poco chiare su quali sono i valori normali, quali definiscono l’ipertensione e quali possono essere considerati in qualche modo pericolosi. La cosa è complicata dal fatto che la pressione arteriosa varia nel corso della giornata e tende a salire con gli sforzi, le emozioni, l’esercizio fisico, il freddo e il dolore.
Per fare giustizia di questa complessità, i valori pressori devono essere valutati a riposo, meglio se al proprio domicilio, in posizione seduta e con il braccio ben disteso sul tavolo all’altezza del cuore.
In queste condizioni, la pressione sistolica (la cosiddetta massima) dovrebbe essere compresa tra 120 e 129 mmHg e la diastolica (la cosiddetta minima) tra 80 e 84 mmHg. Un soggetto si definisce iperteso quando (in più misurazioni) la massima supera i 140 mmHg e/o la minima i 90 mmHg. Ad ogni misurazione la pressione deve essere registrata due volte a distanza di uno o due minuti e, convenzionalmente, si indica come valore corretto la media tra i due valori.
Visto che questa rubrica si occupa di urgenze, dobbiamo ora chiederci quando sia opportuno recarsi al Pronto Soccorso in presenza di valori di pressione particolarmente elevati.
La prima e più importante distinzione si basa sulla presenza o sull’assenza di sintomi di accompagnamento.
Se la pressione supera il valore di 180/110 (basta che uno dei due valori sia oltre il limite) una visita immediata è indicata nel caso sia presente almeno uno tra dolore toracico, difficoltà respiratoria, cefalea intensa, disturbi della vista, vertigini, alterazioni della coscienza, o altri sintomi neurologici.
Se invece la pressione supera i 180/110 ma la persona sta bene, tutto può essere fatto con molta più calma. Infatti, mentre nel primo caso è necessario escludere problemi cerebrali o cardiovascolari, nel secondo la causa della crisi ipertensiva è quasi sempre abbastanza banale. Spesso ci si è semplicemente dimenticati di prendere una o più dosi della terapia, oppure si è preso un farmaco (per esempio un anti- infiammatorio) che può alzare la pressione. A
ltre volte, si sta attraversando un momento di particolare fatica psichica o fisica, di cui non sempre si ha consapevolezza. In assenza di sintomi, la cosa migliore è quella di mettersi a riposo e controllare nuovamente la pressione dopo una o due ore. Se i valori restano molto elevati, potrà essere il caso di assumere una dose supplementare della propria terapia o di contattare il proprio medico per un consiglio.
Sotto i 180/110 e in assenza di altri sintomi, andare in Pronto Soccorso risulta quasi sempre un eccesso e un inutile dispendio di tempo e di preoccupazioni.
Una nota di cautela: se siete in gravidanza, specie nel secondo e terzo trimestre, è tutta un’altra storia: anche valori superiori a 150/100 meritano una valutazione medica in tempi brevi.
* medico d’urgenza,
già Direttore del Pronto
soccorso dell’ospedale
Niguarda di Milano