Polmonite da pneumococco, la riposta nel vaccino. Italia Longeva: “La salute va difesa”

Con 630mila nuovi casi all’anno, diventa pericolosa per gli anziani. L’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della salute spiega come prevenirla

di MARINA SANTIN
17 settembre 2024

Lo pneumococco è un batterio responsabile di una delle forme di polmonite più pericolose per gli anziani. Ogni anno, in Italia, la polmonite pneumococcica causa 8mila decessi tra gli over 70 e fa registrare 630mila nuovi casi ai danni degli anziani, esposti a un maggior rischio di esiti gravi dell’infezione per la loro condizione di fragilità e multi-morbilità.

 

Inoltre, pesa sulla sostenibilità del servizio sanitario, causando maggiori costi per cure e ricoveri e alimentando l’antimicrobico resistenza, con il 30% dei batteri pneumococcici già oggi resistenti agli antibiotici. Tuttavia, nonostante la disponibilità di vaccini efficaci che proteggono dai principali sierotipi che più frequentemente causano la malattia e la gratuità della vaccinazione per i sessantacinquenni e i soggetti fragili, sono pochi quelli che vi ricorrono.

 

“Purtroppo – spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva – non c’è una cultura della vaccinazione da adulti o anziani. Se infatti, la vaccinazione pediatrica è ampiamente sdoganata, quella degli adulti è ritenuta meno importante se non addirittura sconosciuta. Oggi è già molto se ci si vaccina per l’influenza, basti pensare che oltre i 65 anni non si arriva al 50% della popolazione. Un paradosso, perché si tratta di uno dei pochi ausili gratuiti alleati della longevità”. La vaccinazione anti-pneumococcica, puntualizza Bernabei, “vanta quale beneficio principale il proteggere dalla polmonite e, nel caso venga contratta, ne garantisce una forma più leggera. Soprattutto però, non si muore”.

 

Lo spot di Italia Longeva

 

Ed è proprio Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della salute, a sottolineare l’importanza della prevenzione vaccinale per proteggersi da una delle malattie infettive più insidiose nella terza età. Lancia infatti, la campagna di comunicazione sociale “La salute non va solo desiderata va difesa”, perché è insensato ammalarsi e morire a causa della polmonite pneumococcica quando esistono vaccini efficaci e gratuiti per evitarla. Nello spot, realizzato con il patrocinio di Pubblicità Progresso e delle società scientifiche di Geriatria (SIGG), Medicina Generale (SIMG) e Igiene (SITI), un nonno e un nipote passeggiano al parco ed esprimono un desiderio soffiando su un tarassaco.

 

Il desiderio del bambino è che il nonno stia sempre bene, alludendo al messaggio della campagna. “Vorremmo anche far capire che la vaccinazione anti-pneumococcica – spiega Bernabei – è una cosa semplicissima, proprio come soffiare su un tarassaco, ma che ha un enorme beneficio. Se ti vaccini in età adulta e dopo i 65-anni, hai maggiori chances di vivere a lungo e in salute”. E a proposito di longevità sottolinea che “i 30 anni di vita in più che abbiamo per la prima volta nella storia dell’uomo, sono in larga parte in buona salute. Però, se ci si ammala di polmonite, si rischia la vita”.

 

 

È fondamentale essere ben informati su ciò che aumenta il rischio di fragilità, sulla pericolosità delle malattie infettive, come la polmonite pneumococcica, e sulle opportunità di prevenzione che aiutano a preservare una buona qualità della vita nell’invecchiamento. A partire dal prossimo ottobre, lo spot sarà trasmesso sulle emittenti televisive nazionali Sky e Discovery e veicolato sulle principali emittenti radio-televisive locali in tutta Italia, oltre a essere disponibile sul sito di Italia Longeva.

 

Divulgare l’importanza della vaccinazione non è l’unico impegno dell’Associazione: “La nostra mission – spiega Bernabei – è promuovere le migliori pratiche perché questi 30 anni di vita in più siano di serenità. E quindi far conoscere agli italiani tutto ciò può contribuire a renderli tali, ovvero non solo la prevenzione vaccinale, ma anche l’alimentazione e l’esercizio fisico, che fanno davvero la differenza, perché la fragilità è reversibile e può essere protetta e difesa. La disabilità, invece, è irreversibile e bisogna fare tutto il possibile per non arrivarci. È questo il messaggio che Italia Longeva vuole far arrivare ai cittadini”.

 

In Italia però c’è ancora molto da fare “nonostante una prospettiva di vita importante, bisogna lavorare molto per mantenere degli stili di vita congrui e mettere in atto i giusti comportamenti nella vita di tutti i giorni. L’invecchiamento attivo è una sfida lanciata anche dal G7 Salute ed è la prima volta che si parla di questo aspetto, ovvero delle strategie per invecchiare in modo sano”.

La vaccinazione

 

La vaccinazione antipneumococcica viene utilizzata per fornire protezione nei confronti dell’infezione causata dallo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), un batterio particolarmente insidioso per gli anziani e per le persone fragili, oltre che per i bambini nei primi anni di vita.

 

Lo pneumococco si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva infetta che entrano nell’aria con gli starnuti, la tosse o parlando. In normali condizioni del sistema immunitario, il patogeno risiede nel tratto naso-faringeo e rimane innocuo.

 

Nel caso in cui, invece, le difese immunitarie risultino indebolite, lo pneumococco può superare la barriera naso-faringea ed entrare nella circolazione sanguigna, dando origine a infezioni più o meno gravi. Negli anziani, lo pneumococco è la causa più comune di polmonite, correlata proprio alla perdita di efficienza del sistema immunitario (immunosenescenza) e alla compresenza di malattie croniche.

 

La vaccinazione è un’arma efficace per proteggersi. Il vaccino anti-pneumococcico può essere somministrato insieme ad altri vaccini, ad esempio l’antinfluenzale, ma anche indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno. Diversamente dal vaccino antinfluenzale che deve essere ripetuto ogni anno, quello contro lo pneumococco viene somministrato, secondo le attuali indicazioni, una sola volta nella vita.