Medicinali omeopatici: come la pensano gli italiani
Nell’ultimo anno, oltre 18 milioni di persone sono ricorsi all’omeopatia per curarsi. Tutti i dati dell’indagine realizzata da Eumetra per Omeoimprese: ne parla la presidente Silvia Nencioni

Omeopatia in Italia
La salute e il benessere degli italiani passano per l’omeopatia. Sono oltre 18 milioni le persone che, nell’ultimo anno, l’hanno preferita ai farmaci tradizionali. Lo rivela l’indagine ‘Scenario e consumatori di Medicinali Omeopatici 2025’, realizzata dall’istituto di ricerca Eumetra per Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende del comparto in Italia.
L’indagine ha coinvolto oltre 1.400 adulti sopra i 18 anni attraverso 900 interviste presso un campione rappresentativo della popolazione italiana più un sovra-campionamento di altre 500 interviste, con lo scopo di analizzare più in dettaglio quattro regioni (Lombardia, Veneto, Toscana e Campania). Lo studio ha analizzato il livello di consapevolezza e i comportamenti degli italiani riguardo ai medicinali omeopatici, mettendo in evidenza le loro percezioni e scelte di salute.
Omeopatia in crescita
Nel nostro paese il 98% della popolazione adulta (circa 49 milioni di persone) conosce i medicinali omeopatici e 2 italiani su 3 (66%, pari a circa 33 milioni) li hanno acquistati almeno una volta nella vita. A utilizzarli nell’ultimo anno sono state quasi 18.5 milioni di persone (37%), un dato in crescita rispetto al passato che evidenzia una maggiore diffusione dell’omeopatia nel panorama delle scelte terapeutiche degli italiani, con un livello di fiducia che si va consolidando.
"I risultati di questa ricerca mostrano che l'omeopatia rientra sempre più nelle scelte di salute delle famiglie, grazie soprattutto al consiglio competente di medici e farmacisti che ne riconoscono l’opportunità terapeutica - sottolinea Silvia Nencioni, presidente di Omeoimprese - una crescita motivata dalle caratteristiche peculiari di questi medicinali quali la naturalità, la sicurezza e l’assenza di effetti collaterali e controindicazioni, che li rendono adatti a tutte le tipologie di pazienti”.
Quando e perché viene utilizzata
La ricerca ha evidenziato una percezione positiva dell’omeopatia, con alcuni fattori che si rivelano decisivi nel favorire questa scelta terapeutica: il 54% degli italiani riconosce che i medicinali omeopatici sono prodotti naturali, il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni, mentre il 33% afferma che possono rafforzare le difese immunitarie. Tra gli ambiti terapeutici in cui sono maggiormente utilizzati, spiccano sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola (33%); insonnia e stress (28%); rafforzamento del sistema immunitario (26%); dolori muscolari e articolari (23%); e disturbi gastro-intestinali (20%).
A consigliarla, medici e farmacisti
L’indagine mette in luce anche il ruolo cruciale dei professionisti della salute nella diffusione dell’omeopatia. Dai risultati, emerge che chi ha acquistato medicinali omeopatici l’ha fatto su prescrizione del proprio medico di medicina generale o pediatra nel 44% dei casi, mentre il consiglio del farmacista è risultato determinante nel 52% degli utilizzatori.
I dati indicano anche la necessità da parte del 31% degli intervistati di una maggiore informazione riguardo a questa tipologia di medicinali, percentuale che sale al 49% tra chi li ha utilizzati negli ultimi sei mesi. Nel 54% dei casi, il medico di base è riconosciuto come il professionista più indicato a fornire queste informazioni, mentre per il 40% ritiene più adatto il medico esperto in omeopatia, il 34% lo specialista e il 39% il farmacista.
Omeopatia in ospedale? Cosa dicono gli italiani
Gli italiani si aspetterebbero di ricevere queste informazioni anche dalle strutture sanitarie pubbliche (27%) e dalle autorità sanitarie (26%). “Siamo consapevoli dell’esigenza di informazione sui medicinali omeopatici da parte dei pazienti - dichiara Silvia Nencioni - la mancanza di indicazioni terapeutiche nelle confezioni e sul foglietto illustrativo delle specialità omeopatiche penalizza fortemente gli italiani che, dopo aver acquistato questi medicinali, si trovano spesso in difficoltà nel reperire le giuste indicazioni su posologia e ambiti di utilizzo. Da anni - prosegue - abbiamo un dialogo aperto con le Istituzioni e sono fiduciosa che riusciremo a sbloccare questa anomalia che, fra tutti i paesi europei, riguarda solo l’Italia”.
Chi utilizza l’omeopatia
I principali consumatori di medicinali omeopatici appartengono alla fascia di età 35-55 anni (72%), risiedono prevalentemente nel Nord-Est e nel Centro Italia (con un picco in Toscana dove raggiungono il 75%) e hanno figli (71%), a testimonianza di come l’omeopatia sia spesso una scelta che coinvolge il benessere dell’intero nucleo familiare.
È un target più femminile che maschile (60% contro 40%), trasversale per età e area geografica, che mostra una elevata soddisfazione nell’utilizzo sia individuale che per i membri della propria famiglia.
La farmacia è il punto di riferimento
Nonostante la digitalizzazione abbia avuto un impatto significativo anche sul settore farmaceutico, il 92% degli acquirenti continua a preferire farmacie e parafarmacie sul territorio per i propri acquisti, sia per la necessità di un confronto diretto con il professionista della salute, sia per il valore di un consiglio competente al banco per questa tipologia di farmaci. Tuttavia, l’online sta guadagnando terreno: il 21% degli utilizzatori ha comprato almeno una volta sul web, sebbene chi acquista esclusivamente online rappresenti ancora una minoranza (6%) che non va a sostituirsi con chi predilige un rapporto diretto con il farmacista.
Un futuro promettente
Un dato particolarmente significativo emerge dal potenziale di crescita del settore omeopatico nel nostro paese. Il 35% degli italiani che non hanno mai acquistato medicinali omeopatici si dichiara comunque favorevole al loro utilizzo.
“L’esistenza di un bacino di utenti potenziali che, pur non avendo mai assunto medicinali omeopatici, è propenso al loro utilizzo, è un dato certamente interessante che indica come il mercato dell'omeopatia possa avere significativi margini di crescita - puntualizza la presidente di Omeoimprese - per far sì che sempre più italiani si avvicinino con soddisfazione e fiducia a questo approccio di salute, continueremo come Associazione a sostenere la formazione e la diffusione della conoscenza dell’omeopatia tra i professionisti della salute, punto di riferimento fondamentale per rendere i pazienti consapevoli e informati su questa opportunità terapeutica”.