Scoperto un nuovo antimicotico contro la farmaco-resistenza: cos’è e come funziona
Si chiama mandimicina il nuovo prodotto che riesce a oltrepassare le barriere resistenti. Lo hanno trovato gli scienziati cinesi esaminando oltre 316mila genomi batterici

Scoperto un nuovo antimicotico contro la farmaco-resistenza
Le infezioni causate da patogeni fungini multifarmaco-resistenti rappresentano una seria minaccia per la salute umana. Diventa quindi necessario individuare dei trattamenti alternativi per combatterle. La resistenza ai farmaci è uno dei grandi temi con cui la scienza si sta confrontando, come l’antibiotico resistenza.
Scoperto un nuovo composto. Gli scienziati della China Pharmaceutical University, coordinati da Zongqiang Wang, per cercare di individuare nuovi cluster di geni potenzialmente utili, hanno esaminato 316.123 genomi batterici e hanno scoperto una sostanza fino a ora sconosciuta: la mandimicina. Si tratta di un composto preclinico appartenente a una nota famiglia di prodotti batterici con proprietà antimicotiche, i macrolidi polienici.
Come agisce la mandimicina
A differenza però dei composti conosciuti, la mandimicina si lega a un nuovo bersaglio nella membrana cellulare fungina, permettendo di contrastare l'attività di una gamma di patogeni resistenti a sostanze correlate.
Nell'ambito dell'indagine, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature, i ricercatori hanno scoperto che la mandimicina non si lega all'ergosterolo nella membrana cellulare, il tipico target dei macrolidi polienici, ma agisce legando vari fosfolipidi nella membrana cellulare fungina. Questo le assicura un livello importante di efficacia contro patogeni che hanno sviluppato resistenza agli agenti antimicotici esistenti che si legherebbero all'ergosterolo.
Maggiore efficacia rispetto agli antimicotici noti
Gli autori, per testare la sostanza contro una gamma di patogeni fungini, hanno utilizzato modelli animali di infezione tra cui la Candida auris multifarmaco-resistente, considerata una minaccia prioritaria per la salute pubblica dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il composto, spiegano gli autori, è associato a una maggiore efficacia e una ridotta nefrotossicità rispetto alle sostanze antimicotiche note.