Malattie cardiache: perché il rischio è più alto per le donne

Uno studio rivela che i fattori di rischio incidono maggiormente sulla popolazione femminile, evidenziando l'importanza della medicina di genere

di MARINA SANTIN
21 marzo 2025
Le donne più esposte al rischio di malattie cardiovascolari

Le donne più esposte al rischio di malattie cardiovascolari

I fattori legati allo stile di vita e alla salute che sono collegati alle malattie cardiache sembrano avere un impatto maggiore sul rischio cardiovascolare nelle donne rispetto agli uomini. Per questo, la medicina di genere è fondamentale per approcci clinici più mirati sulle donne. 

Ad affermarlo è uno studio presentato all’ultimo dell'American College of Cardiology (ACC.25). Sebbene fattori come dieta, attività fisica, fumo e pressione sanguigna siano già da tempo collegati al rischio di malattie cardiache, questo nuovo studio è il primo a dimostrare che la loro influenza è maggiore nella popolazione femminile.

Secondo i ricercatori, i risultati suggeriscono che gli approcci di screening o di valutazione del rischio specifici per sesso potrebbero fornire un quadro più accurato del rischio cardiovascolare e motivare meglio le persone ad adottare abitudini salutari per il cuore.

“A parità di salute, rischio più alto nelle donne”

"A parità di salute, il nostro studio mostra che l'aumento del rischio, correlato a ciascun fattore, è più alto nelle donne che negli uomini, non è uguale per tutti – spiega l’autore principale Maneesh Sud, professore associato presso il dipartimento di medicina, cardiologo interventista e scienziato clinico presso il Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto – un elemento che non era ancora stato evidenziato da nessuna ricerca”.  

Esaminati 8 fattori  

Lo studio si è concentrato su otto fattori associati alle malattie cardiache: dieta, sonno, attività fisica, fumo, indice di massa corporea, glicemia, colesterolo e pressione sanguigna. Nel complesso, i risultati hanno mostrato che le donne tendevano ad avere meno fattori di rischio negativi e più positivi rispetto agli uomini.

Tuttavia, nonostante questo, hanno mostrato un aumento più spiccato della probabilità di infarto, ictus o altri eventi cardiovascolari rispetto agli uomini con un profilo di fattori di rischio simile. "Abbiamo scoperto che le donne tendono ad avere una salute migliore degli uomini – sottolinea Sud – ma la combinazione di questi otto fattori ha un impatto maggiore su di loro rispetto agli uomini".  

Cosa dice lo studio

I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 175.000 adulti canadesi che si sono iscritti all'Ontario Health Study tra il 2009 e il 2017. Nessuno dei partecipanti aveva malattie cardiache all'inizio e circa il 60% erano donne.

Ogni partecipante è stato classificato come avente una salute ideale o scarsa in base a ciascuno degli otto fattori di rischio e i punteggi ottenuti sono stati combinati per calcolare tre profili complessivi: scarso (meno di cinque fattori positivi o più di tre fattori negativi), intermedio (da cinque a sette fattori positivi) o ideale (tutti gli otto fattori positivi).

Durante il periodo di follow-up, poco più di 11 anni, i ricercatori hanno monitorato in tutti i partecipanti dei tre gruppi l'incidenza di sette esiti di malattie cardiache - attacco cardiaco, ictus, angina instabile (dolore toracico che risulta da limitato flusso sanguigno al cuore), malattia arteriosa periferica (vasi sanguigni ristretti nelle braccia o nelle gambe), insufficienza cardiaca, rivascolarizzazione coronarica (procedure per aprire le arterie bloccate) e morte cardiovascolare.  

Le donne stanno meglio, ma più esposte al rischio

Tra i partecipanti allo studio, un numero significativamente maggiore di donne è stato giudicato con una salute ottimale, il 9,1% contro il 4,8% degli uomini. Inoltre, avevano anche una minore probabilità di essere inserite nel gruppo in cattiva salute, il 21,9% contro il 30,5% degli uomini.

Analizzando singolarmente i fattori di rischio individuali, avevano anche maggiori probabilità degli uomini di avere una dieta, una glicemia, un colesterolo e una pressione sanguigna ideali, ma erano leggermente inferiori nell’attività fisica. Dopo l'adeguamento per età, i risultati hanno mostrato che i partecipanti di entrambi i sessi con salute scarsa o intermedia avevano un rischio più elevato di malattie cardiache rispetto a quelli con salute ideale, ma questa differenza era più importante nelle donne rispetto agli uomini.

Le donne con cattiva salute avevano un rischio di malattie cardiache quasi cinque volte maggiore rispetto quelle con una salute ottimale, mentre gli uomini nella stessa situazione avevano un rischio 2,5 volte maggiore. Quelle con salute intermedia, invece, avevano un rischio 2,3 volte maggiore rispetto a quelle con salute ideale, mentre gli uomini avevano un rischio più elevato di solo 1,6 volte.  

I prossimi passi  

Secondo i ricercatori, è necessario uno studio più approfondito per capire in che modo ciascun fattore possa influenzare i risultati in modo diverso negli uomini e nelle donne sulla base di componenti biologiche o socioculturali. Prevedono quindi di condurre ulteriori analisi per determinare se vi siano differenze negli impatti dei fattori di rischio tra persone di diversi gruppi razziali ed etnici o tra le donne prima e dopo la menopausa.