L’insonnia alla base di ansia e depressione. I medici: “Può scatenare disturbi psichiatrici”

Per la prima volta in Europa, la Sinpf ha redatto un documento che parla dei meccanismi patogenetici che accomunano il disturbo del sonno con le patologie dell’umore

di Redazione Salus
23 gennaio 2025
L'insonnia può portare alla depressione

L'insonnia può portare alla depressione

Ansia, depressione e disturbo bipolare: tutta colpa dell'insonnia? Dormire poco e male può essere sia la causa che l’effetto di alcuni disturbi dell’umore e della personalità. Sono tutte patologie che hanno in comune meccanismi patogenetici simili tra loro e riscontrabili nelle persone che hanno problemi di sonno.

In alcuni casi è possibile addirittura contrastare insonnia e le malattie mentali con un'unica strategia terapeutica o con un solo farmaco attivo sull'orexina, il neurotrasmettitore che regola il nostro orologio biologico. Lo spiegano gli esperti della Sinpf, la Società italiana di neuropsicofarmacologia, riuniti a Milano per il loro XXVI Congresso nazionale.

Ma attenzione, avvertono i medici: passate da un farmaco all'altro, o aggiungere un nuovo medicinale a un trattamento in corso, può avere delle conseguenze e quindi servono gradualità accorgimenti specifici. Quali? La Sinpf farà chiarezza in un documento di consenso, il primo sul tema in Italia e in Europa, in corso di pubblicazione sulla rivista 'Sleep Medicine'.

Cos’è l’insonnia

“Si definisce insonnia l'insoddisfazione per la quantità o la qualità del sonno, associata alla difficoltà nell'iniziare e mantenere il sonno da almeno 3 mesi", spiega Claudio Mencacci, direttore emerito di Psichiatria all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf. Il sonno risulta pertanto perturbato da frequenti risvegli o da problemi di riaddormentamento dopo i risvegli, con un conseguente impatto sulle ore diurne: sonnolenza, iperattività e un generale peggioramento della qualità della vita sono le conseguenze più evidenti".

“Oltre un terzo della popolazione mondiale è colpita da insonnia e/o disturbi del sonno, il 20% in Italia, in molti casi in forma cronica: sintomi persistenti nell'80% dei casi dopo 1 anno dalla diagnosi e nel 60% dei casi a 5 anni", aggiunge. 

Disturbi psichiatrici: il rischio aumenta con l’insonnia

Ma le 'notti bianche', sottolineano i neuropsicofarmacologi, possono essere ulteriormente aggravate dalla co-presenza di disturbi psichiatrici o psicoemotivi, in prevalenza depressione e ansia. "Molti disturbi del sonno, in particolare l'insonnia, si presentano frequentemente in comorbilità con ansia, depressione e disturbo bipolare, instaurando una relazione bidirezionale che amplifica la sofferenza del paziente”, afferma Matteo Balestrieri, già ordinario di Psichiatria all'Università di Udine e co-presidente Sinpf.

“L'insonnia non è solo un sintomo, ma può anche agire come precursore o fattore scatenante di disturbi psichiatrici. Studi clinici hanno evidenziato che l'insorgenza di insonnia aumenta significativamente il rischio di sviluppare, nel breve termine, condizioni come depressione maggiore o disturbi d'ansia. Questo la rende un fattore predittivo e perciò importante campanello d'allarme in ambito clinico".