L'altalena del bioritmo col cambio delle stagioni
Con l’arrivo dell’autunno è possibile sperimentare una serie di fastidi che non per forza sono di carattere influenzale. Identificare la causa del malessere può essere molto utile
Quando con l’avvento di settembre le temperature esterne iniziano finalmente a calare dopo una lunga estate afosa, l’organismo si ritrova costretto ad adattarsi ad un cambiamento che, in alcuni casi, può rivelarsi impegnativo. I bioritmi umani, con il passaggio dal caldo al freddo, vengono sconvolti e questa condizione può di conseguenza portare ad una serie di fastidi e problemi di varia natura. L’importante è come sempre riconoscere i sintomi – anche con l’aiuto del proprio medico di fiducia – e impegnarsi nella ricerca della soluzione più adatta.
Adattamento corporeo
Il corpo è una macchina perfetta, capace di cambiare se necessario per soddisfare le necessità degli esseri umani. Si pensi ad esempio al fatto che, con l’arrivo dell’inverno e con i primi freddi, si attua il processo della vasocostrizione, che riducendo le dimensioni dei vasi sanguigni periferici permette di ridurre al minimo la perdita di calore. Da non dimenticare anche il ruolo dei ritmi circadiani, che sincronizzano il nostro funzionamento biologico con i cicli quotidiani di luce e oscurità.
I malanni di stagione
Con l’arrivo dell’autunno, molte persone sperimentano una serie di problematiche che possono essere facilmente confuse con l’influenza, ma che hanno origini differenti.
Naso tappato, gola secca o che brucia, spossatezza generale, inappetenza e cerchio alla testa sono soltanto alcune delle condizioni in cui si può incappare con il cambiamento delle stagioni. A volte per risolvere alcuni di questi problemi basta avere alcune semplici accortezze: per esempio, già assicurarsi una quantità di riposo sufficiente può essere un primo passo per combattere il senso di stanchezza che impedisce di godersi le attività quotidiane. La prevenzione passa inoltre per abitudini alimentari sane: mangiare molta frutta e verdura, bilanciando con il resto dei nutrienti (carboidrati e grassi) aiuta a rafforzare il sistema immunitario grazie all’apporto di sostanze preziose come le vitamine (si pensi alla vitamina C, presente in grandi quantità negli agrumi).
Sarebbe meglio inoltre abbandonare completamente il vizio del fumo, che com’è noto crea danni ingenti all’apparato respiratorio e ai polmoni in modo particolare. Per il resto, per quanto possibile, si consiglia di limitare lo stress a cui si è sottoposti: lo sport, la meditazione, la mindfulness e ovviamente anche la psicoterapia possono rivelarsi tutti strumenti utili in quest’ottica.
Indipendentemente dalla diagnosi, infine, è fondamentale riposare adeguatamente e mantenere una buona idratazione, assumendo farmaci (come i decongestionanti nasali e gli antidolorifici) solo dopo aver consultato un medico.
L’influenza
Può a questo punto sorgere il dubbio rispetto alle differenze con una sindrome influenzale vera e propria. Da questo punto di vista, il medico di medicina familiare di UW Health, Jonathan Temte, MD, ha evidenziato su UWWealth che secondo il Centro per il controllo delle malattie americano (CDC) “si tratta di una malattia con febbre di 37,8 gradi o superiore, accompagnata da tosse o mal di gola che non sono dovuti a nessun’altra causa nota”.
Cadere in errore è invero piuttosto semplice, proprio alla luce di una sintomatologia facile da confondere. L’esperto inoltre ha aggiunto che “il termine influenza spesso viene usato in modo generico anche per descrivere il raffreddore o persino la gastroenterite, mentre Il SARS-CoV-2 può presentarsi con una varietà molto ampia di sintomi, inclusi quelli che suggeriscono l’influenza”.
È in realtà abbastanza semplice, anche in autonomia, distinguere i sintomi e dunque selezionare il giusto approccio per la risoluzione del relativo problema di salute. Rispetto ad un malanno di stagione, infatti, l’influenza vera e propria si presenta in modo più grave e debilitante. Solitamente i sintomi dell’influenza si manifestano all’improvviso, mentre l’arrivo del raffreddore è molto più graduale. Per concludere, i dolori muscolari e articolari sono molto più comuni e severi quando ci si trova a dover affrontare uno stato influenzale.