Età biologica contro età reale: il divario che incide sull’intelligenza
Ecco cosa ha dimostrato uno studio su 39.000 partecipanti. Individuati i geni che incidono sul gap dell’età (bag)

Età biologica e invecchiamento: incide sull'intelligenza?
Entro il 2050, a livello globale, si stima che nella popolazione le persone di età pari o superiore ai 65 anni saranno oltre un miliardo e mezzo. Diventa quindi sempre più importante per la scienza conoscere i meccanismi che regolano il processo di invecchiamento, in particolare del cervello, visto che le patologie neurodegenerative sono strettamente correlate al passare del tempo.
Conoscerli, permetterebbe di intervenire precocemente contrastandone l’insorgenza. Oggi, un nuovo studio realizzato da ricercatori dell’Università di Zhejiang, in Cina, e pubblicato sulla rivista scientifica Science Advanced, ha permesso di identificare sette geni legati all'invecchiamento biologico nel cervello e tredici farmaci già esistenti che potenzialmente potrebbero agire su di loro.
Bag, il gap dell’età
Lo studio, che ha coinvolto circa 39.000 partecipanti alla Uk Biobank, ha anche permesso di osservare che un ampio divario tra età biologica ed età cronologica è responsabile di un impatto maggiore sull'intelligenza. Molti geni che definiscono l’età biologica purtroppo, non sono ancora noti, e questo fa sì che si crei uno scostamento tra le due età.
Trattarli con farmaci mirati potrebbe rivelarsi una strategia efficace per ridurre il gap di età, definito Bag. I ricercatori, hanno addestrato sette modelli di apprendimento profondo su dati T1-Mri di 38.961 individui nell’Uk Biobank, determinando che un modello, il 3D-ViT, calcolava i Bag in modo più accurato rispetto agli altri.
I Bag influenzano l’intelligenza
Gli esperti si sono quindi avvalsi di questo modello per realizzare uno studio di associazione genomica con l’obiettivo di identificare i geni che agiscono sui Bag e individuare una connessione tra i Bag dei partecipanti, diciotto disturbi cerebrali psichiatrici e neurologici e otto diversi tratti fenotipici: intelligenza, nevroticismo, insonnia, obesità, anni di istruzione, bevande alcoliche a settimana, sigarette al giorno ed età di inizio del fumo.
L’analisi ha permesso di scoprire 64 geni differenti di cui sette (Map, Tnfsf12, Gzmb, Sirpb1, Gnly, Nmb e C1rl), si sono rivelati particolarmente interessanti per la loro azione sui Bag. Inoltre, ha evidenziato che esistono correlazioni minime tra Bag e fenotipi, ad eccezione dell'intelligenza e che i Bag erano in media maggiori nei partecipanti affetti da disturbi cerebrali.
La soluzione nei farmaci?
In uno step successivo, i ricercatori hanno analizzato i dati degli studi clinici sull'invecchiamento e hanno visto che tredici farmaci, tra cui l’idrocortisone e l’estradiolo, potrebbero essere capaci di agire sui sette geni che sembrano essere maggiorente coinvolti nella riduzione del gap di età.