Febbre e disturbi intestinali: come affrontare l'influenza australiana

I consigli del medico per frenare l'aumento di contagi. Il picco è arrivato: “Tenderà ancora a crescere almeno fino a metà febbraio”

di Redazione Salus
22 gennaio 2025
È arrivato il picco di influenza australiana

È arrivato il picco di influenza australiana

È arrivato il picco di influenza, migliaia di italiani sono a letto con febbre e problemi intestinali. Quest’anno in circolazione c’è il ceppo australiano, particolarmente aggressivo. E i casi aumentano: “Sapevamo che, abbassandosi le temperature e riaprendo le scuole, i contagi sarebbero risaliti. Il numero di persone ammalate tenderà ancora a crescere almeno fino a metà febbraio per poi iniziare a scendere”, spiega Antonio Magi, presidente dell'Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Omceo Roma).

C’è un modo per prevenire l'influenza? “Se non ci si è vaccinati - mette in guardia il medico - bisogna cercare di evitare luoghi molto caldi e al chiuso”.

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Cos’è l’influenza australiana: i sintomi

L'influenza australiana è caratterizzata da “febbre molto alta, mal di testa, mal di stomaco e può dare anche disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea”, dice Antonio Magi. “Se non

curata in modo corretto poi, può dare problematiche a livello polmonare. È importante che le persone che si sono ammalate - sottolinea il presidente Omceo Roma - non corrano per uscire nuovamente ma si riposino e, se possibile, stiano a casa per cautela”.

Chi rischia di più

Tra i soggetti più colpiti per Magi ci sono sicuramente i bambini. “Sono loro poi che portano l'influenza a casa. Purtroppo però - sottolinea - in famiglia non trovano solo i genitori che si ammalano, ma anche i nonni, che sono gli altri soggetti più fragili. Gli anziani, infatti, possono avere le difese immunitarie più basse e possono anche avere altre patologie e questo può creare dei problemi molto seri e importanti. Quello che bisognava fare, all'inizio della stagione influenzale, era il vaccino”.

Come curare l’influenza: “No agli antibiotici”

Il presidente Omceo Roma ricorda che quando ci si ammala di influenza “vanno curati i sintomi”, quindi sì agli antipiretici e no agli antibiotici perché “non hanno alcun effetto sul virus”, mette in guardia Magi.

“Gli antibiotici - prosegue - possono avere effetto per evitare le complicazioni dell'influenza, ma vanno presi seguendo le indicazioni del medico di famiglia in persistenza di sintomi. Tutti i farmaci possono avere degli effetti collaterali quindi è importante che il medico tenga sotto controllo il paziente. Si deve evitare il 'fai da te' che è dannoso".