Infertilità maschile: l'eccesso di proteine può danneggiare la fertilità, avvertono gli esperti

Gli esperti della Società Italiana di Andrologia avvertono che una dieta iperproteica può compromettere la fertilità maschile.

di GAIA SANCINI
8 dicembre 2024
Gli esperti della Società Italiana di Andrologia avvertono che una dieta iperproteica può compromettere la fertilità maschile.

Gli esperti della Società Italiana di Andrologia avvertono che una dieta iperproteica può compromettere la fertilità maschile.

L’infertilità maschile rappresenta circa la metà delle cause di infertilità di coppia, spesso classificate “sine causa”, ovvero uomini con conta spermatica normale ma spermatozoi incapaci di fertilizzare. Il consumo eccessivo di barrette e drink proteici o una dieta troppo ricca di proteine potrebbero danneggiare la fertilità maschile e avere un impatto sul numero e la qualità degli spermatozoi.

A far emergere questo potenziale nuovo fattore di rischio sono gli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA), in occasione del VI Congresso Natura, Ambiente, Uomo (NAU). Sotto la lente degli specialisti, non solo un elevato apporto proteico da fonti alimentari naturali, ma soprattutto i cibi addizionati con proteine che si trovano nei supermercati: dall’acqua arricchita, agli snack e ai dolci “pro”.

"Una dieta sana ed equilibrata, che comprenda un’adeguata assunzione di proteine, è importante per la salute riproduttiva complessiva. La produzione di sperma richiede un adeguato apporto di aminoacidi essenziali ottenuti da fonti proteiche alimentari. Quando queste sono carenti si può incorrere in una riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi. Ma se la carenza ha effetti negativi, anche l’eccesso potrebbe costituire un fattore di rischio per la fertilità. Un consumo eccessivo di proteine non si traduce necessariamente in un aumento del numero di spermatozoi, al contrario, un’elevata assunzione di proteine potrebbe aumentare lo stress ossidativo nell’organismo, con un impatto negativo sulla concentrazione e qualità degli spermatozoi", spiega Alessandro Palmieri, presidente SIA e professore di Urologia all’Università Federico II di Napoli.

"Quando si parla di fertilità, è fondamentale seguire una dieta bilanciata", sottolinea Serena Capurso, biologa nutrizionista commissione scientifica SIA. Per gli uomini sani, al di sotto dei 65 anni, la quantità giornaliera di proteine necessaria all’organismo è di 0,9 g per chilogrammo di peso corporeo. Un individuo normopeso, dunque, ha bisogno di circa 54-63 grammi di proteine al giorno. Con l’introduzione di alimenti “pro”, la quantità di proteine assunte sale di molto sopra questi numeri, con conseguenze non solo sulla fertilità, ma anche sulla salute maschile a tutto tondo.

Una dieta iperproteica può portare a squilibri di nutrienti essenziali, come vitamine e minerali. Concentrandosi esclusivamente sulle proteine, si rischia di trascurare altre importanti sostanze, con conseguenze sulla salute a lungo termine. Inoltre, un eccesso di proteine aumenta la carica di acido urico e può predisporre a problemi renali. Ma non solo, consumare un numero elevato di alimenti “pro” contribuisce anche a un aumento del rischio di patologie cardiovascolari e di osteoporosi: troppe proteine alterano il metabolismo del calcio causando malassorbimento osseo.

"Sebbene l’assunzione di proteine svolga un ruolo fondamentale nella conta spermatica, la moderazione e una dieta equilibrata sono essenziali per mantenere una salute ottimale degli spermatozoi. Gli uomini dovrebbero quindi puntare a una alimentazione completa che includa fonti di proteine di alta qualità, come carni magre, pesce, uova, latticini e proteine di origine vegetale, senza eccedere in alimenti addizionati e senza dimenticarsi di tutte le altre sostanze nutritive fondamentali per la salute", conclude Fabrizio Palumbo, urologo e andrologo presso l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale “Di Venere” di Bari.