Hpv, vaccinazione anche da adulti

Le nuove frontiere della prevenzione per sei diversi tumori correlati, dalla cervice uterina al cavo orofaringeo .

di FRANCA FERRÌ
19 gennaio 2025
Le nuove frontiere della prevenzione per sei diversi tumori correlati, dalla cervice uterina al cavo orofaringeo .

Le nuove frontiere della prevenzione per sei diversi tumori correlati, dalla cervice uterina al cavo orofaringeo .

Quando si pensa alla prevenzione tumorale, quasi sempre si pensa alla possibilità di individuare precocemente il tumore, grazie a screening e controlli. Questa però è una prevenzione ’secondaria’: per prevenzione primaria si intendono le azioni che le persone sane possono compiere per diminuire il rischio di sviluppare una malattia, ad esempio con un vaccino. Ed esiste un vaccino che previene alcune forme tumorali potenzialmente letali, in sei diversi distretti: cervice uterina, pene, vulva, vagina, ano e distretto testa-collo (in modo particolare orofaringe).

Stiamo parlando del vaccino o che previene le infezioni da HPV, e quindi l’evoluzione a lesioni precancerose. L’infezione da Papillomavirus Umano (HPV) è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa in entrambi i sessi. La vaccinazione anti-HPV viene somministrata in 2 o 3 dosi, in base all’età, e viene offerta a ragazzi e ragazze a partire dall’11° anno di vita. Eppure, oggi sono 2,2 milioni i giovani non protetti contro l’HPV. Questi giovani rimarranno a rischio di contrarre il virus e di continuare ad alimentare la sua circolazione anche fra le generazioni più adulte. Il recupero di chi non è stato precedentemente vaccinato o non abbia completato il ciclo vaccinale (catch up) è raccomandato per le donne almeno fino a 26 anni compiuti, anche utilizzando la chiamata al primo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero (esistono due test per eseguirlo: il Pap test e il test-HPV (o HPV-DNA), e per gli uomini almeno fino a 18 anni compresi.

Ma il limite di età, in quanto ad efficiacia del vaccino, in realtà è molto più alto: il vaccino quadrivalente contro l’HPV è stato valutato in uno studio clinico da cui è emersa la sua efficacia in donne adulte di età 24-45 anni, in donne positive all’infezione con HPV e negli studi di estensione. Dall’analisi dei dati di alcuni studi di sviluppo clinico del quadrivalente, è anche emerso che il vaccino può proteggere dall’infezione gli adulti non vaccinati che hanno avuto in precedenza infezioni da altri tipi di HPV contenuti nel vaccino. Anche una metanalisi conferma il valore clinico della vaccinazione nelle donne adulte precedentemente esposte, riportando un’efficacia del 87% contro la displasia cervicale da tipi 16/184. In più le evidenze di real world mostrano riduzioni significative delle infezioni da tipi di HPV vaccinali, dei condilomi genitali, delle lesioni precancerose di alto grado cervicali e vulvo-vaginali fino ad arrivare all’evidenza di riduzione del tumore della cervice ed al dato sorprendente della Svezia di riduzione del 88% dei casi di tumori della cervice nelle vaccinate prima del debutto sessuale.

Lo studio registrativo condotto su donne di età compresa tra 16 e 26 anni ha dimostrato che il vaccino nonavalente è risultato efficace contro la displasia cervicale di alto grado correlata ai tipi di HPV coperti dal vaccino (16/18/31/33/45/52/58).

Per quanto riguarda gli uomini, gli studi clinici che interessano la popolazione maschile sono altrettanto promettenti delle evidenze già consolidate nella popolazione femminile. Due studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo hanno dimostrato che il vaccino quadrivalente previene il 100% delle infezioni genitali esterne persistenti e la malattia anale correlata ai tipi di HPV vaccinali negli uomini di età compresa tra 16 e 26 anni (sia eterosessuali che non).

A distanza di oltre 15 anni dall’introduzione dei vaccini anti-HPV, oltre alla conferma dell’efficacia profilattica a lungo termine della vaccinazione nei soggetti non ancora esposti alle infezioni (adolescenti prima dell’esordio sessuale), nelle donne precedentemente esposte al virus e in quelle che hanno subito un trattamento per lesioni pre-cancerose, si vanno quindi consolidando i dati di immunogenicità ed efficacia vaccinale negli adulti di ambo sessi. Il che significa: c’è un vaccino contro sei tipi di tumore, utilizziamolo!