Cos’è la ‘sindrome di Alice nel paese delle meraviglie’
Quando la realtà è alterata: le cause del disturbo neurologico teorizzato dallo psichiatra britannico John Todd

Sindrome di Todd
Immaginate di svegliarvi una mattina e accorgervi che qualcosa nel vostro corpo o nel mondo circostante non funziona. I vostri piedi, magari, vi appaiono grandi a dismisura, come se fosse stata gonfiata da una forza invisibile. Oppure, il comodino accanto al letto sembra allontanarsi fino a diventare minuscolo e irraggiungibile. Non si tratta di un sogno né di una scena tratta da un film fantasy: questa, purtroppo, è la cruda realtà di chi soffre della Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie (AIWS).
Sindrome di Todd
Proprio come Alice che, inseguendo il Bianconiglio, nel celebre romanzo di Lewis Carroll, si ritrova in un mondo stravagante e imprevedibile, chi convive con l’omonima sindrome si trova catapultato in un'esperienza in cui nulla è come sembra. A dare questo nome al disturbo che caratterizza la sindrome in questione è stato lo psichiatra britannico John Todd in un articolo del 1955 (infatti si parla anche della sindrome di Todd). Il dottore aveva notato che chi soffriva di questa rara condizione aveva una percezione della realtà profondamente alterata, tanto da alterare proporzioni, spazio e tempo in un gioco di specchi surreale esattamente come accade nella storia di Carroll.
I sintomi
“La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie consiste in metamorfopsia (il fenomeno per cui si vedono le cose in modo distorto), bizzarre distorsioni della propria immagine corporea e bizzarre distorsioni percettive di forma, dimensione, movimento o colore”, hanno spiegato gli studiosi Patrick O'Toole ed Edward Justin Modestino in un articolo scientifico pubblicato su ‘The Japanese Society of Child Neurology’ del 2017. “Inoltre, i pazienti con la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie possono sperimentare allucinazioni uditive e cambiamenti nella loro percezione del tempo”.
Le cause
Come viene sottolineato in un articolo del ‘New York Times’ a firma di Helene Stapinski, che racconta l’esperienza vissuta con sua figlia, all’epoca di dieci anni, “la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie non è un problema ottico o un'allucinazione. Invece, è molto probabilmente causata da un cambiamento in una parte del cervello, probabilmente il lobo parietale, che elabora le percezioni dell'ambiente. Alcuni specialisti la considerano una specie di aura, un avvertimento sensoriale che precede un'emicrania. E i dottori hanno confermato che di solito scompare entro l'età adulta”.
La diagnosi
“Non esiste un modo definitivo per diagnosticare la Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”, sottolineano gli esperti della Cleveland Clinic. “La condizione è rara e di solito di breve durata, quindi non ci sono criteri ufficiali per identificarla. Il metodo più probabile con cui un medico può diagnosticare questa sindrome è ponendo domande sui sintomi che si manifestano. Inoltre, eseguirà un esame neurologico per verificare eventuali problemi legati ad altre funzioni cerebrali”. Potrebbero essere raccomandati anche alcuni test diagnostici per individuare o escludere altre condizioni cerebrali che potrebbero causare i sintomi tipici della sindrome AIWS, che altera la percezione dello spazio, del tempo e delle dimensioni del corpo o degli oggetti circostanti.