Cellulite, perché è più comune nelle donne? La risposta è nella genetica

Gli esperti che da anni studiano il fenomeno hanno spiegato che il motivo dietro a questa differenza ‘di genere’ è da ritrovarsi nei geni maschili e femminili

di Redazione Salus
18 novembre 2024
Cellulite - Crediti iStock Photo

Cellulite - Crediti iStock Photo

È l’incubo di qualunque donna attenta alla sua forma fisica: la cellulite è un inestetismo davvero molto diffuso, anche nei soggetti che si impegnano con una dieta ferrea e con duri allenamenti in palestra. A volte gli sforzi sembrano davvero non ripagare e quelle imperfezioni paiono essere impossibili da eliminare del tutto. Il motivo? La genetica, principalmente, ma non solo.

Cellulite e sesso biologico

Contraddistinta dal tipico aspetto a “buccia d’arancia”, la cellulite non è nient’altro che un accumulo di grasso sottocutaneo che comprime i tessuti connettivi, creando irregolarità visibili sulla superficie della pelle. Mentre è diffusissima tra le donne, pochi uomini ne sono affetti. Ma qual è il motivo di questa differenza? La risposta risiede nelle specifiche caratteristiche genetiche che distinguono i tessuti maschili da quelli femminili. 

A fare chiarezza nel merito della questione è stata la dermatologa Jenny Stanford, che intervistata da RBC Ukraine ha spiegato che la prevalenza della cellulite nelle donne è dovuta principalmente alla disposizione dei tessuti connettivi sotto la pelle. Nei soggetti di sesso femminile, il tessuto connettivo si sviluppa in una struttura verticale che lascia più spazio ai depositi di grasso di espandersi verso l’alto, generando il tipico effetto della pelle a buccia d’arancia. Negli uomini, invece, i tessuti connettivi formano una struttura incrociata molto più resistente, che trattiene il grasso in modo stabile e lo mantiene compattato. Di conseguenza, anche quando gli uomini accumulano grasso, la probabilità che si formi cellulite è molto bassa.

Il ruolo dei geni

La conformazione del tessuto connettivo femminile è programmata geneticamente, e questo spiega perché anche donne molto allenate o con bassi livelli di grasso corporeo possono comunque presentare segni di cellulite (il che, sovente, genera una notevole frustrazione). In pratica, la cellulite non è semplicemente una questione di grasso in eccesso, ma una condizione fisiologica legata alla distribuzione e alla struttura dei tessuti. Si tratta, dunque, di una situazione che è difficile contrastare, per quanto impegno ci si possa dedicare.

Questa distinzione strutturale ha origini evolutive e biologiche. Nei millenni, le donne hanno sviluppato una maggiore capacità di immagazzinare grasso rispetto agli uomini, una caratteristica che in passato era cruciale per la sopravvivenza durante periodi di carestia e per il sostentamento durante la gravidanza e l’allattamento. Questa riserva energetica è localizzata in diverse aree del corpo femminile, principalmente in cosce, glutei e addome, dove la cellulite è più visibile.

Combattere la pelle a buccia d’arancia

Ma esistono, dunque, dei metodi realmente efficaci per togliere la cellulite e rassodare in modo efficace le aree cutanee degli arti inferiori più delicate? In generale, giocare sulla prevenzione può essere utile, anche se con il passare del tempo potrebbe rivelarsi una soluzione non del tutto soddisfacente. Adottare uno stile di vita sano sicuramente può contribuire a ridurre l’incidenza della cellulite: una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e una buona idratazione sono fondamentali per mantenere la pelle elastica e il tessuto connettivo in buono stato.

Riconoscere che la cellulite è un fenomeno naturale che interessa quasi ogni donna, è in ogni caso il primo step per abbattere lo stigma e non sentirsi in imbarazzo, per esempio, quando si decide di indossare un costume da bagno in spiaggia.