Anoressia, nuovo studio per la risposta nutrizionale

É il disturbo del comportamento alimentare più diffuso: in Italia i pazienti sono 540.000, il 90% donne. I marcatori chiave per una cura personalizzata.

di GAIA SANCINI
16 marzo 2025
É il disturbo del comportamento alimentare più diffuso: in Italia i pazienti sono 540.000, il 90% donne. I marcatori chiave per una cura personalizzata.

É il disturbo del comportamento alimentare più diffuso: in Italia i pazienti sono 540.000, il 90% donne. I marcatori chiave per una cura personalizzata.

L’anoressia nervosa colpisce in Italia circa l’1% della popolazione italiana, e il 90% dei casi riguarda le donne, per un totale di oltre 540mila pazienti. È solo uno dei disturbi del comportamento alimentare più diffusi che, secondo gli ultimi dati, interessano oltre 3 milioni di persone (bulimia, binge eating). Un nuovo studio condotto dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago (Varese) e dall’Università di Milano, ha chiarito l’importanza di considerare alcuni marcatori chiave nel percorso riabilitativo nutrizionale di pazienti con anoressia nervosa, indipendentemente dal loro genere. Tra questi: peso, indice di massa corporea, massa grassa, massa magra, massa cellulare corporea, angolo di fase e marcatori di idratazione. I dati mostrano la necessità di pianificare in modo dinamico e personalizzato l’assunzione di calorie e proteine, al fine di garantire non solo il recupero del peso, ma anche una migliore composizione corporea, entrambi essenziali per il benessere delle pazienti.

I risultati, pubblicati sulla rivista Nutrients, proprio in occasione della Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla (che si è conclusa ieri) dedicata ai disturbi dell’alimentazione, sono il frutto della ricerca di Ileana Terruzzi, professore associato in scienza dell’alimentazione dell’Università degli Studi di Milano e responsabile della convenzione con Villa Miralago, ed Eugenia Dozio, responsabile nutrizione di Villa Miralago, centro di eccellenza del SSN nazionale nella cura dei disturbi alimentari. Grazie a questa convenzione strategica, che rappresenta un impegno concreto nella ricerca, è stato possibile condurre questo studio sugli aspetti essenziali della riabilitazione nutrizionale per questi pazienti.

"L’anoressia nervosa è un grave disturbo psichiatrico caratterizzato da profondi deficit nutrizionali e alterazioni significative nella composizione corporea, nell’integrità cellulare e nell’idratazione – spiega la dr.ssa Dozio –. La riabilitazione nutrizionale è fondamentale non solo per il ripristino del peso, ma anche per migliorare la composizione corporea e le funzioni metaboliche. Tuttavia, le strategie ottimali per un recupero equilibrato rimangono poco esplorate. Il nostro studio si è concentrato sull’analisi dell’interazione tra apporto calorico e proteico nel tempo, valutando i loro effetti sui parametri quantitativi (peso e indice di massa corporea) e qualitativi (composizione corporea e salute cellulare), con l’obiettivo di identificare marcatori predittivi di un recupero ottimale e guidare interventi nutrizionali su misura".

Le valutazioni sono state effettuate all’inizio del percorso riabilitativo, dopo 3 e 6 mesi. "In particolare, abbiamo analizzato l’effetto dell’assunzione calorica e proteica nel tempo – afferma la prof. Terruzzi –. I risultati mostrano che l’apporto calorico ha influenzato prevalentemente il recupero precoce della massa grassa, mentre l’assunzione proteica è risultata cruciale per preservare la massa magra e favorire la rigenerazione cellulare. Gli effetti dell’interazione tra assunzione calorica e proteica hanno rivelato cambiamenti dinamici nella composizione corporea, indicando che non esiste una strategia nutrizionale unica e statica, ma che il percorso deve essere adattato progressivamente. Questo studio sottolinea l’importanza di strategie nutrizionali flessibili e adattive, in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ogni paziente nelle diverse fasi del recupero".