SONO PICCOLISSIMI, arrivano silenti volando al tramonto e come minimi vampiri succhiano il sangue, quello dei nostri amici a quattro zampe: i cani. Sono i pappataci, che con il loro pungiglione insanguinato diffondono (preferibilmente di notte) il contagio delle leishmanie da un organismo infetto a un altro sano. Una malattia che può essere trasmessa anche all’uomo, con un’incubazione di diversi mesi prima di manifestarsi con sintomi come mal di testa, febbre molto alta, tremore. Nell’uomo ci sono due tipologie di leishmaniosi, quella cutanea che può guarire da sola, mentre quella viscerale, che coinvolge gli organi interni, può portare complicanze gravi. Una patologia frequente nel sud Europa, ma anche in Italia i pappataci imperversano parecchio: in Liguria, in tutte le regioni del Centro-Sud, nelle isole. E anche al Nord, in aree un tempo considerate indenni come le zone collinari di Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, Toscana. Le meno colpite sono le città.
Come ci si accorge se Fido è stato punto? In primo luogo osservare la zona attorno agli occhi: se si presenta arrossata e con piccole lesioni non è buon segno. Anche l’alterazione del colore delle gengive non va bene. Già a questo punto, prima che i sintomi si facciano più evidenti, è bene portare l’animale a un controllo veterinario per specifici esami di laboratorio, ad esempio quelli che ricercano gli anticorpi (elettroforesi, IFI immunofluorescenza indiretta e i cosiddetti test rapidi) e quelli che ricercano il parassita (gli esami citologici e la PCR, Polymerase Chain Reaction).
La prevenzione è indispensabile, a cominciare da elementari accorgimenti come non lasciare Fido all’aperto di notte e farlo dormire in un luogo con fitte zanzariere. Può non bastare, ma oggi ci sono in commercio prodotti appositi (e anche collari impregnati di deltametrina, a lento rilascio, per assicurare una protezione per 5 mesi) che hanno un’azione insetticida per allontanare pulci e zecche ma anche i pappataci. Poi è anche importante proteggere i cani già malati, per ridurre il rischio che i flebotomi (o pappataci), pungendolo per nutrirsi, possano infettarsi e di conseguenza trasmettere l’infezione ad altri cani o all’uomo. Ci sono anche i vaccini, comunque è bene consultare prima il veterinario.
Cosa succede se si trascura questa malattia nel cane? È una patologia grave dalla quale non si guarisce e può portare alla morte, ma se la si prende in tempo l’animale può avere una buona qualità della vita e campare a lungo. La cura prevede un ciclo iniziale di iniezioni, seguite per tutta la vita da pastiglie (costano poco) e l’animale va seguito costantemente dal veterinario, per evitare degenerazioni e tarare, in caso, i farmaci.