Ora la Tac si fa con l’Intelligenza Artificiale: “Meno radiazioni e più precisione”
Il nuovo sistema diagnostico è veloce e abbatte l’80% dei raggi X. Ne parliamo con la radiologa Elisabetta Uslenghi della Multimedica Castellanza (Varese)

L’équipe dell’Unità di Radiologia di MultiMedica Castellanza, con la responsabile, Elisabetta Uslenghi (in camice bianco)
Una tac sincronizzata al battito cardiaco che cattura immagini senza che vengano ‘disturbate’ dal movimento. Un’intelligenza artificiale capace di ‘misurare’ il farmaco di contrasto necessario per la tomografia e ridurlo, così come di usare la quantità di 'radiazione’ necessaria in base ai tessuti che deve leggere, riducendola, con grandi benefici per il paziente ma anche per l’equipe medica che si trova immagini performanti e nitide, già ricostruite nella giusta sequenza, con un notevole risparmio di tempo sull’aspetto tecnico che può essere invece dedicato alla valutazione del caso diagnostico.
È quanto sta accadendo con i macchinari di ultimissima generazione che già sfruttano l’intelligenza artificiale: l’alba di una vera e propria rivoluzione in ambito sanitario. A spiegarci la differenza è Elisabetta Uslenghi, responsabile dell’equipe di Radiologia dell’ospedale Multimedica Castellanza, nel Varesotto, in Lombardia, che da inizio aprile si è dotata di una Tac all’avanguardia, che consente esami più accurati, con tempi di scansione più brevi e immagini ad alta definizione, riducendo fino all’80% le radiazioni assorbite dal paziente. La nuova macchina, dotata di sistema AI Incisive, è in grado di abbattere l’esposizione alle radiazioni garantendo comunque la più elevata affidabilità clinica, grazie a immagini estremamente nitide e dettagliate, acquisite con maggiore velocità e una dose minore di mezzo di contrasto. Ciò ha inoltre permesso di ampliare l’offerta diagnostica dell’ospedale, estendendo l’utilizzo di questo strumento di imaging anche a nuovi distretti corporei come, ad esempio, cuore e apparato cardiovascolare.
Dottoressa Urlenghi, ci spiega come questa nuova Tac riduce fino all’80% di radiazioni? È grazie alla velocità di azione?
"Non solo. È anche dovuto alla capacità di lettura. Finora quando facevamo una tac veniva eseguita una scansione preliminare per determinare forma e densità dei tessuti. Ora, grazie a questi programmi, macchinario e software riescono a capire subito che parte di corpo stiamo studiando, quali tessuti e dunque modulare la quantità di radiazione necessaria senza che le immagini risultino alterate. L’immagine alla fine è più bella con meno della metà della dose di radiazioni. Se il processo è breve, inoltre, il paziente è sottoposto a meno radiazioni e si riduce il rischio che possa muoversi, rendendo necessario ripetere la scansione. Inoltre, limitare la quantità di dose assorbita è molto importante, soprattutto per chi è costretto a continui controlli diagnostici. La nuova Tac favorisce anche la gestione ottimale della dose di radiazioni e della qualità dell’immagine su organi specifici, come fegato e distretto testa-collo, adattandosi automaticamente al paziente e agli organi esaminati”.
Questo vi aiuta anche ridurre la quantità di contrasto?
“Sì, il contrasto è un farmaco che viene iniettato e che ci aiuta ad evidenziare meglio, ad esempio, i vasi sanguigni, un’arteria. è come se il sangue venisse colorato e diventasse visibile. La velocità della macchina, che ci consente di effettuare l'analisi ci dà la possibilità di somministrare poco contrasto, un farmaco che viene poi eliminato dai reni: meno se ne dà meglio è, specie per pazienti che hanno una funzionalità renale ridotta”.
Quali altri benefici comporta?
“Le immagini sono di alta qualità ma soprattutto il software è in grado di ricostruire la sequenza, ciascuna con i propri dati, allineando correttamente ad esempio i diversi tratti di arteria o di encefalo, cosa che prima facevamo manualmente o con l’aiuto di un tecnico. Questo consente un risparmio di tempo di diversi minuti per ciascuna tac che poi, nell’arco di una giornata, si traducono in un grande vantaggio. Possiamo concentrarci sulla sola diagnosi”.
Cosa significa che questa tac è cardiosincronizzata?
"La macchina sincronizza il tracciato ecografico con la Tac cardio, in pratica si sincronizza col battito cardiaco del paziente. In tal modo le radiazioni vengono emesse in base al battito e la Tac riesce a scattare immagini evitando artefatti, perché ovviamente si tratta di un organo in movimento. È molto importante ad esempio per lo studio delle arterie coronarie, di cui vengono eseguite ricostruzioni in 3D. I vantaggi sono così tanti che è difficile darne un quadro preciso”.
Complessivamente quali ottimizzazioni di tempo comporta un macchinario dotato di Intelligenza artificiale di questo tipo?
"In 1 minuto questa nuova Tac fa tutto. Diciamo che ci prendiamo 5 minuti considerando la gestione del paziente. Prima calcolavamo 15 minuti a paziente, e poteva capitare qualche immagine artefatta per cui il tempo si allungava. Ora abbiamo più tempo e quindi possiamo gestire più pazienti (l’ospedale di Castellanza è convenzionato col Servizio sanitario nazionale, ndr)”.
Quale il valore aggiunto?
”Noi, come la maggior parte degli ospedali, puntiamo ad avere apparecchi sempre nuovi: la durata massima di una macchina è di una decina d’anni. e’ importante essere sempre all’avanguardia, proteggere i pazienti con programmi che ci aiutano. La stessa nostra Tac ad esempio so che è al Niguarda e ora viene installata anche a Seregno. Il vero cambiamento sta proprio nell'avere immagini standardizzate per tutti, lette dagli stessi programmi: non si può comunicare con ‘linguaggi’ diversi’. Anche la Regione sta puntando ad avere un unico archivio condivisibile, con un database dei tipi di tumore. È il target ultimo che bisogna assolutamente perseguire”.