Sanremo 2025, l’osteopata dei cantanti svela come si ‘allenano’ le laringi dei big

L’osteopatia foniatrica è una delle professioni nel backstage dell’Ariston. Valentina Carlile racconta perché lavora accanto ai vocal coach nella preparazione degli artistio in gara

di PATRIZIA TOSSI
15 febbraio 2025
Giorgia e Annalisa durante la serata delle cover

Giorgia e Annalisa durante la serata delle cover

Una osteopata nel backstage di Sanremo. È la professione che non ti aspetti di trovare in una manifestazione musicale come il Festival di Sanremo. Ma, salire sul palco dell’Ariston è un sogno per tanti, non tutti sanno che cantare può essere un trauma per il corpo.

“Se è vero che per un cantante lo strumento di lavoro è la laringe, allora non suonerà strano che nella preparazione di una performance, accanto al vocal coach, possa esserci la collaborazione di un osteopata", spiega Valentina Carlile, fuoriclasse dell'osteopatia foniatrica. “La laringe è un organo sospeso che risente degli atteggiamenti e delle sollecitazioni che riceve da tutto il corpo”, chiarisce l’osteopata dal ‘dietro le quinte’ di Sanremo 2025.

Da più di 20 anni, Valentina Carlire addestra l'ugola delle star italiane e straniere. Classe 1974, milanese nata a Sesto San Giovanni, Valentina ha messo in curriculum la collaborazione ai tour di tante stelle del panorama nazionale e internazionale. Anche quest'anno ha partecipato al 'dietro le quinte' di Sanremo, una lunga maratona che precede di mesi la kermesse dei fiori, seguendo un concorrente in gara, un partner della serata duetti e un super ospite. Bocca cucita sui nomi, rigorosamente top secret.

Cosa ci fa un'osteopata al festival?

"Se è vero che per un cantante lo strumento di lavoro è la laringe, organo sospeso che risente degli atteggiamenti e delle sollecitazioni che riceve da tutto il corpo, e che i suoni emessi sono frequenze che si modificano nel tratto vocale - risponde la professionista - allora non suonerà strano che nella preparazione di una performance, accanto al vocal coach, possa esserci la collaborazione di un osteopata".

Qual è il suo compito?

"Il vocal coach inizia a studiare i brani con l'artista, annotando eventuali difficoltà di emissione. Successivamente sarà ingaggiato l'osteopata, che andrà a valutare la biomeccanica laringea in toto e più nello specifico le strutture coinvolte nelle emissioni segnalate dal vocal coach. A questo punto si studierà l'approccio che potrà mettere l'artista nella miglior condizione esecutiva, sia con manipolazioni che con strategie corporee. Questo lavoro, che viene eseguito anche in preparazione di un tour è tanto più prezioso in un evento come il Festival di Sanremo, dove ogni esibizione è 'one shot' e tutto deve essere curato e ottimizzato per quei 3 minuti e mezzo di esibizione".

Qual è il genere musicale più difficile per il corpo?

"Che sia pop, che sia rap, ogni dinamica di emissione vocale richiede un determinato impegno fisico che va analizzato in ogni sua forma. Non solo nella tecnica. L'artista va messo nelle migliori condizioni di comodità e capacità gestionale anche per togliere eventuali impacci in caso di ansia un fattore da non sottovalutare perché rischia di farla da padrone, di soffocare la performance.

Che ruolo gioca l’ansia da prestazione?

"L'ansia non è tutta uguale, è uno spettro che a Sanremo cambia faccia serata dopo serata e che richiede 'antidoti' diversi. Il martedì c'è l'ansia per il debutto che espone brano, artista e outfit al commento di tutti. Dopo mesi di elementi e informazioni secretate si presenta al mondo il proprio progetto. La prima sera bisogna quindi tenere a mente tutte le indicazioni fornite in preparazione, non pensando, per quanto possibile, al pubblico in sala. La seconda o la terza sera c'è già stato un feedback e si è può essere più sciolti, focalizzati sul mettere a punto le ultime sbavature dandosi al pubblico con più leggerezza”.

E il venerdì delle cover?

"È la serata del divertimento, dove le tensioni dei giorni prima possono essere accantonate, anche perché la cover non partecipa alla gara per il podio. E alla fine arriva il sabato. Le classifiche si intravedono e bisogna spingere tutto, mettendo al primo posto il proprio carisma. Il pubblico conosce già il brano, dunque si deve spingere l'acceleratore per far emergere la quintessenza dell'artista: voce, interpretazione, presenza scenica e personalità”.