Roma, 15 gennaio 2020 - L'influenza accelera registrando un "brusco aumento" dei casi durante la scorsa settimana, complice la riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale. Lo riporta il bollettino settimanale InfluNet, redatto dall'Istituto Superiore di Sanità, secondo cui nella seconda settimana del 2020 si sono registrati 374mila nuovi contagi, portando il totale degli italiani messi ko da febbre e dolori articolari a 2 milioni 268mila, con un'incidenza di 6,2 casi ogni mille assistiti.
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Influenza 2020: sintomi e durata
E' facile confondere l'influenza di stagione con altri malesseri parainfluenzali. Il Ministero della Salute spiega quali sono i sintomi tipici della sindrome influenzale: "Insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.
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I casi più gravi
Dall'inizio della sorveglianza (ottobre 2019) sono stati segnalati 20 casi gravi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di Sari (Severe Acute Respiratory Infection-gravi infezioni respiratorie acute) e/o Ards (Acute respiratory distress syndrome-sindromi da stress respiratorio acuto) ricoverati in terapia intensiva, 4 dei quali sono deceduti. I casi, riporta Flunews, sono stati segnalati da 9 Regioni e Province autonome. In 17 dei venti casi casi era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesita', ecc.) e in tutti i 20 casi è stato isolato un virus di tipo A (8 casi A(H1N1)pdm09, 3 A(H3N2), 9 A/non sottotipizzato). Tutti i pazienti sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva e/o subintensiva, 4 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 14 sono stati intubati.
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Bambini e anziani i più colpiti
I più colpiti sono i bambini: nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 10,67 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 6,81 nella fascia 15-64 anni a 6,72 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 3,31 casi per mille assistiti.
La situazione nei Pronto Soccorso
"A fronte dell'aumento dei casi di influenza, la situazione nei Pronto Soccorso è abbastanza tranquilla in tutta la Penisola. Per il momento e tranne pochi casi isolati, non ci sono particolari condizioni di emergenza. Queste potrebbero verificarsi tra due o tre settimane, in concomitanza con il picco dei contagi". A spiegarlo all'ANSA, sulla base di un'indagine a campione, è la Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza (Simeu). L'aumento dei contagi di influenza e sindromi influenzali si rispecchia nell'affollamento degli studi dei medici di famiglia.
Vaccini differenziati: a ciascuno il suo
Verso il picco influenzale
Si va verso il picco, previsto a cavallo tra fine gennaio e inizio febbraio. Piemonte, Lombardia, Liguria, Umbria, Marche, Lazio le Regioni con il tasso di incidenza maggiore. Incidenza che complessivamente è simile a quella delle passate stagioni.
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I virus dominanti
Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia, spiega: "I virus dominanti sono i classici A/H1N1 e H3N2, seguiti dal virus di tipo B che al momento mantiene una circolazione limitata. Tutti i ceppi - assicura Maga - sono coperti dai vaccini disponibili. Anche se siamo avanti nella stagione è comunque consigliabile vaccinarsi per chi non l'avesse ancora fatto".
Influenza: cura e prevenzione. Antibiotici? No, lavarsi le mani
L'influenza si cura con gli antibiotici? No, è molto più utile lavarsi le mani poiché il virus si trasmette attraverso goccioline di saliva, altra importante misura di prevenzione, si ricorda sul portale del ministero della Salute, è il lavaggio accurato delle mani. Mentre a nulla servono gli antibiotici, pertanto non vanno assunti a meno che non prescritti dal medico, ovvero qualora vi sia il sospetto di infezioni batteriche sovrapposte a quella influenzale.
I cibi da mettere in tavola
E' bene consumare molta frutta che aiuta a rafforzare, con l'apporto di vitamine, le difese immunitarie dal rischio dell'insorgenza dell'influenza, favorita dal freddo. Non possono mancare le verdure: prediligete quelle di stagione, ricche di vitamina A come spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica, capaci di fornire il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti.