Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO MALPELO
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Coronavirus, gli scienziati: "Il Covid diventerà un raffreddore, la vittoria è vicina"

Ma rilanciato l’invito a non abbassare la guardia: il virus resta pericoloso. "Sarà utile vaccinarsi in autunno contro l’influenza"

Test sierologici (Ansa)

Roma, 8 maggio 2020 - Vuoi vedere che questo Coronavirus toglie il disturbo? Le cronache ci dicono che il profilo dell'infezione sta cambiando, rispetto ai primissimi giorni dello tsunami. Lo ammette Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano: “Se dalla trincea vedi il nemico che si ritira non hai ancora vinto la guerra, ma qualcosa sta accadendo”. Le terapie intensive in marzo erano piene di malati che arrivavano dal pronto soccorso con insufficienza respiratoria, polmoniti che richiedevano la ventilazione assistita. "Vedevamo putroppo tanti decessi. Ora queste situazioni sono sempre più rare, come confermano i dati della Protezione Civile”.

La cura col plasma iperimmune

Un nemico in ritirata

Dunque questo Sars-Cov2 che sta perdendo virulenza, come andrà affrontato? “Oggi lo definirei un cugino del raffreddore – continua il professor Clementi - ma attenti, dobbiamo trattarlo ancora come ostile, dal punto di vista del potenziale patogeno. Conoscevamo già quattro coronavirus diversi, due di questi appartenenti alla stessa famiglia della SarsCov2. Possono dare un raffreddore, qualche bronchiolite nei bimbi molto piccoli, ma poco di più. Compaiono con la stagione invernale, spariscono d'estate. Ora noi dobbiamo mantenere rigore nei comportamenti, distanziarci, ma all'interno di questa cornice possiamo guardare con fiducia al futuro. Sarà utile vaccinarsi in autunno contro l'influenza, volendo essere bravi servirebbe anche la vaccinazione anti pneumococcica. Se poi mi chiedono quando finirà, questo non posso dirlo. Ma un certo ottimismo possiamo coltivarlo – è ancora il pensiero di Clementi - in luglio agosto si potrebbe pensare a una epidemia ridotta al minimo, questo sarebbe veramente un bel risultato, perché questo accada però ci vuole cautela nei nostri comportamenti”.

Cambio di strategia

Questo Coronavirus si sta adattando in modo tale da non uccidere l'ospite, è sicuramente meno virulento, come ha spiegato ieri su queste colonne Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Per settimane siamo diventati tutti esperti di fattore R con zero, l'indice dei contagi che doveva calare. Ma ora che il virus cambia pelle, si chiede la gente, hanno senso i paletti e i traguardi che ci eravamo posti due mesi fa? Per la virologa Ilaria Capua, nella Fase 2 sarà possibile cercare di gestire la circolazione del virus. In altri termini, questo Sars-Cov-2 potrebbe diventare un nuovo virus del raffreddore umano, che si evolve, si adatta all'organismo. Già oggi tanti casi sono asintomatici, uno starunoto e via. In teoria, secondo la virologa, avanti di questo passo non ci sarebbe nemmeno un bisogno impellente di un vaccino. Oggi il Coronavirus un raffreddore non è, manca l'immunità di gregge, ma si è indebolito.

Giro del Mondo

Robert Gallo, infettivologo americano, ha messo in evidenza come il virus si sia spostato inizialmente solo in senso orizzontale nell'emisfero Nord, dalla Cina verso il Medio Oriente, poi ha attraversato Europa, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Solo adesso iniziamo a sentir parlare di Brasile, Sudafrica, di quei paesi che si trovano sotto l'equatore e che vedono arrivare l'inverno, segno che quantomeno cambia emisfero.

Pronto soccorso

Da Roma a Milano, gli indicatori mostrano tutti una epidemia in fase calante. Anche in Emilia Romagna il trend è in decremento. Antonio Luciani, direttore della medicina d’urgenza del Policlinico di Modena, ha da tempo riorganizzato il pronto soccorso per separare i pazienti con sospetto Covid-19 dagli altri, e conferma: “Di casi severi fortunatamente non ne vediamo più, abbiamo qualche ricovero in malattie infettive, ma i numeri non sono paragonabili a quelli che avevamo soltanto il mese scorso”. I pazienti covid-19 sospetti o accertati sono assistiti dal medico di medicina generale, che effettua il monitoraggio telefonico in integrazione con il Servizio di igiene pubblica, e che può contattare i colleghi del pronto soccorso per confrontarsi, condividere il percorso diagnostico terapeutico, concordare un accesso rapido in ambito ospedaliero.

Cambiamenti in vista

“Nella fase 2 sarà necessario modificare le regole amministrative, occorre snellire la burocrazia che oggi rallenta il Paese, e avere un confronto diretto tra amministratori da un lato, medici, pediatri e farmacisti”, ha dichiarato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità. “Occorre anche individuare una collaborazione nella sanità privata e nell’industria farmaceutica, ma sopratutto tornare a valorizzare il ruolo del territorio e dei medici di medicina generale. In una parola, anticipare e gestire il cambiamento”.  Con la scomparsa del Covid19, o con la sua permanenza tra stagionalità e nuovi picchi, qualunque sia la percentuale di pazienti con anticorpi positivi e la durata dell’immunità acquisita, sicuramente gli ospedali non saranno più gli stessi a partire dalla loro organizzazione.