Sogni d’oro con TikTok: il successo dei trucchetti virali per la buonanotte
Stando alle ultime rilevazioni dell’AIMS, l’Associazione italiana medicina del sonno, circa 13,4 milioni di italiani soffrono di insonnia, un fastidio che negli Stati Uniti stanno cercando di risolvere con idee spuntate sui social
Secondo la Sleep Foundation, con sede a Washington negli Stati Uniti, una persona dovrebbe riuscire ad addormentarsi nel giro di circa 15 o 20 minuti dopo essersi stesa a letto. Questo perlomeno rappresenta uno standard sano, che però non tutti riescono ad ottenere.
La fatica nell’addormentarsi è un tipo di disturbo molto diffuso, così come un sonno leggero che può essere facilmente disturbato. I risvegli notturni, insomma, non dipendono solo ed esclusivamente dal forte russamento di chi ci è accanto, o di un materasso scomodo. Secondo alcuni esistono degli escamotage utili in quest’ottica, molti dei quali sono diventati virali sui social e apprezzatissimi soprattutto oltreoceano. Ma c’è davvero da fidarsi?
I dati
Dal quadro dipinto dal rapporto “Sleep Prioritization 2024” dell’American Academy of Sleep Medicine emerge che oltre un terzo degli americani utilizzano dei trucchetti per riuscire ad addormentarsi e garantirsi un riposo notturno duraturo e soddisfacente.
A farvi affidamento sono soprattutto gli uomini, che rappresentano il 43% del campione, a fronte del 31% di donne intervistate. Tra le varie fasce d’età, chi ha provato almeno una volta ad addormentarsi con un piccolo trucchetto è soprattutto la Generazione Z – i nati tra il 1995 e il 2010 – che corrisponde al 55% del totale.
I trend online sono sempre più numerosi e pare abbiano aiutato tantissime persone a risolvere questa fastidiosa problematica, almeno in linea teorica. Qui di seguito le soluzioni che più spesso sono state adottate dai pazienti interessati.
Il metodo scandinavo
Si tratta di un metodo molto in voga nelle coppie, che spesso faticano a condividere lo stesso letto e che prevede l’utilizzo di due distinti set di lenzuola per ognuno dei coniugi o dei membri. Questa soluzione permette a ciascuna persona nel letto di personalizzare la propria configurazione del sonno e può aiutare le coppie che faticano a trovare un compromesso per quanto riguarda la biancheria.
Il mocktail
Si tratta di un termine che nasce dalla combinazione tra le parole inglesi cocktail (una bevanda dove di norma è incluso dell’alcol) e “mock”, cioè “finto”. Diventato virale su TikTok, è in sostanza un preparato liquido che come ingredienti ha succo di amarena, polvere di magnesio e acqua frizzante: il magnesio e la melatonina (presente nel succo di amarena) sono infatti associati al sonno. L’importante però è che il succo abbia un basso quantitativo di zuccheri, altrimenti rischia di tenere sveglio chi lo beve.
Sonno ad intervalli
Su internet alcuni utenti hanno provato anche a diffondere l’idea secondo cui bisognerebbe svegliarsi alla fine di ogni ciclo di sonno, ovvero circa ogni 90 minuti. È noto infatti che il ciclo del sonno descrive le varie fasi che attraversiamo durante il riposo notturno e che svegliarsi alla fine di questa finestra temporale può aiutare a combattere la stanchezza.
Tuttavia, cercare di calcolare i cicli del sonno è più facile a dirsi che a farsi, e concentrarsi troppo sul risvegliarsi al momento perfetto potrebbe portare, paradossalmente, ad un’ansia da sonno. Indubbiamente è una scelta che presenta una sua logica di fondo, ma potrebbe anche rivelarsi controproducente.
La verità
Spulciando online è possibile trovare anche altri metodi, compresi quelli bizzarri e controversi come il mouth taping, che consiste nel chiudere la bocca con del nastro adesivo durante il sonno, con l’obiettivo di incoraggiare la respirazione nasale anziché quella orale.
Ma quanto c’è di vero? Alcuni di questi consigli social non sono di per sé pericolosi, ma è sempre importante ricordarsi che prima di metterli in pratica è necessario fare ricerche approfondite e verificare, anche consultando il proprio medico, se non si tratti di fregature. Molti dei contenuti presenti sul web vengono infatti proposti agli utenti spinti da un algoritmo che incontra i loro interessi, e non è mai una buona idea affidarsi ai consigli di un utente solo perché vanta migliaia di follower.