No ai ricatti emotivi: "Rendere il bambino protagonista"
La consapevolezza emotiva è parte integrante del percorso terapeutico
I genitori dovrebbero evitare un linguaggio o spiegazioni che appaiono minacciose (ad es. "Dovrai comportarti bene o dirò alla dottoressa cosa stai facendo"), implicano una bugia (ad es. "é un’amica di mamma"), o ricatti (ad esempio, "Se non parli con la dottoressa , ti tolgo…").
È importante, sottolinea la psicoterapeuta, che le famiglie "comprendano il valore del gioco come strumento terapeutico. Attraverso attività ludiche, i bambini possono esprimere le proprie emozioni in un contesto sicuro e controllato".
Questa terapia ha l’obiettivo di "rendere il bambino protagonista del proprio cambiamento supportando i genitori a una comunicazione aperta. Ogni bambino può imparare a gestire le proprie emozioni e affrontare le sfide della vita con maggiore serenità e fiducia. Anche dopo il percorso con Lulù, i bambini e i genitori portano con sé tecniche e strumenti che possono usare nella vita di tutti i giorni. La consapevolezza emotiva diventa una parte integrante del loro quotidiano, regalando momenti di connessione autentica e profonda".