Salute delle donne, il pavimento pelvico: perché non va trascurato

Ecco quanto è importante il check-up della salute pelvica: lo spiega l’esperta

di PA.TOS. -
7 giugno 2024
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Pavimento pelvico, quale sconosciuto. Sono poche le donne consapevoli dell’importanza di questa parte del corpo: silente quando è in salute, portatrice di fastidiosi problemi quando non è in forma perfetta. Le donne che praticano yoga o che fanno sport lo sanno bene: più ci si lavora e più si rinforza. Ma perché è così importante non sottovalutare lo stato di benessere del pavimento pelvico? Ce lo spiega l’esperta Nicoletta Murgia Mancini.

 

I primi segnali

 

Sono tante le donne che si accorgono di avere un pavimento pelvico solo dopo una gravidanza o con l’avanzare dell’età, quando arrivano i primi segnali che qualcosa non va. “Se il pavimento pelvico non è al top della sua forma – spiega l’ostetrica Murgia Mancini – ce ne accorgiamo. I segnali più comuni sono le perdite urinarie di notte o durante il giorno”.

“In ogni caso, anche in assenza di sintomi – continua – consiglio sempre al termine di un percorso importante come la gravidanza, il parto o la menopausa di fare un check- up della salute pelvica. Se si trascura il problema ovviamente si riscontra un peggioramento del sintomo con evidente peggioramento della qualità della vita”.

Cistiti ricorrenti

 

Esiste un nesso tra il pavimento pelvico e le cistiti ricorrenti. “Le cistiti, altro grande tema che impatta moltissimo sulla qualità di vita delle donne di tutte le età, sono legati ad una cattiva salute del pavimento pelvico”, spiega l’esperta. Anzi, sono uno dei motivi per cui le pazienti si sottopongono ad un percorso di riabilitazione. “Non va trascurata l’igiene quotidiana intesa come cura della persona a 360 gradi – ricorda l’ostetrica – che spazia dall’alimentazione all’idratazione, a come sedersi correttamente sul water”.

 

Cosa fare dopo il parto

 

L’ipotonia (ovvero il calo della tonicità muscolare) del pavimento pelvico e la scarsa sensibilità sono problemi comuni a molte donne, per questo è sempre consigliato un percorso di riabilitazione dopo il parto. In particolare, superati i 40 giorni le mamme dovrebbero prenotate un check up dallo specialista di fiducia e programmare poi un percorso di riabilitazione.

“Dovrebbe essere una tappa ‘obbligatoria’ per la donna – sottolinea l’esperta – certamente con la nascita del bambino può essere difficile conciliare le cose, ma vale la pena soprattutto per le donne che hanno avuto un parto vaginale. Questo perché i tessuti si sono stirati, talvolta si possono essere strappati o tagliati, si parla di episiotomia, con un più difficile recupero della sensibilità e del tono. Il recupero in autonomia non può avvenire, perciò la riabilitazione è essenziale”, conclude Nicoletta Murgia Mancini.