Rigenerarsi con i vapori delle acque termali
L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito la medicina termale tra gli obiettivi prioritari fino al 2025: tanti i benefici per l’organismo
Più terme, meno medicine. Il ricorso alle terme è diventato la regola per molte persone oltre gli anta, ma ne usufruiscono sempre più anche i più giovani. Dopo un’estate di sole – che se da un lato ha permesso al corpo di fare il pieno di vitamina D, dall’altro ha creato traumi alla pelle per chi ha esagerato con l’esposizione ai raggi solari – l’autunno è tempo di ripresa per il corpo. Le acque sulfuree delle terme sono ideali per il trattamento delle forme acute e croniche di dermatite e sono fonte di benessere per la mente. L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito la medicina termale nei propri obiettivi fino al 2025, segno degli effetti curativi dell’acqua. Le varie regioni consentono un trattamento assistito per fanghi con una partecipazione finanziaria ridotta.
«La cura termale è un metodo non invasivo per affrontare diversi disturbi – spiega Valeria Gatti, insegnante di scienze motorie ed esperta di kinesiologia – tuttavia è sempre bene affidarsi al parere del medico prima di sottoporvisi». Momento ideale: quando? «Non esiste un momento più indicato di altri per ricevere cure termali: ogni stagione è valida – continua – anche se tra maggio e settembre le condizioni climatiche più favorevoli possono favorire il buon esito dei trattamenti». A chi fa bene il trattamento terme? «È generalmente adatto a tutti – sottolinea Valeria Gatti – dai bambini, agli adulti, fino alle persone anziane. Chi soffre di bronchiti, tossi ripetute, rinopatie trae particolare beneficio dalle cure con i vapori. Le immersioni sono particolarmente consigliate a chi soffre di leucorrea o vaginiti croniche. In Italia le stazioni termali possiedono requisiti, regolamenti, compiti e personale che li equiparano ad altri centri sanitari».
Nella fangoterapia, il fango viene applicato su tutta la superficie corporea, o solo su una o più parti, in uno spessore di circa 5-10 centimetri, alla temperatura di 38-40°C. Al termine della seduta, immersione per 15 minuti in una vasca contenente acqua salso-bromo-iodica-solfato-alcalino-terrosa alla temperatura di 37-38°C. Successivamente, il paziente soggiorna per 15 minuti in una cabina. Durante questa fase, detta “reazione sudorale”, continuano i processi biologici indotti dall’applicazione del fango. Il beneficio che si registra è prima di tutto di azione antinfiammatoria e miorilassante con ricambio del patrimonio idrosalino, diminuzione della pressione arteriosa. Le indicazioni terapeutiche maggiori: osteoartrosi primitive e secondarie, periartriti, fibromialgia, osteoporosi post-menopausa e senile, reumatismi infiammatori cronici.
I bagni termali prevedono immersione in una vasca termale calda o piscina con una temperatura tra i 36 e i 38 gradi per circa 15 minuti. Variano sulla base dei sali minerali che contengono e alle patologie per i quali sono indicati. Vi si aggiunge funzione antinfiammatoria, determinata da bicarbonato di sodio e zolfo, di cui le acque termali sono ricche. Particolarmente consigliati per le malattie del sistema osteoarticolare, come l’artrosi e in particolare per il buon funzionamento delle cartilagini articolari.