Psicologia dello shopping compulsivo. La tentazione dei saldi
Una persona su venti sviluppa una attrazione impellente nei confronti delle offerte, una molla che fa scattare la corsa agli acquisti scontati
Lo shopping compulsivo, spesso generato dalla tentazione di approfittare della stagione dei saldi e degli sconti nei negozi, rappresenta un fenomeno relativamente diffuso. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Behavioral Addictions, il disturbo è caratterizzato da un’eccessiva propensione agli acquisti ingiustificati associato all’attivazione di un corto-circuito neuronale documentabile nel sistema nervoso centrale con le moderne tecniche radiodiagnostiche.
Per molti italiani, i saldi e gli sconti rappresentano un’opportunità per acquistare ciò che serve o che si desidera a prezzi convenienti, attraverso una valutazione ponderata e consapevole. Tuttavia, per quanti soffrono di shopping compulsivo, l’attrazione delle offerte scontate è una molla che fa scattare un atteggiamento euforico poco prudente.
Lo psicanalista Luigi Campagner, curatore di un saggio pubblicato da Odon Edizioni, ha descritto il vissuto dell’ alcolismo da acquisti come una iniziale sensazione di piacere e divertimento costoso, seguita da una coazione a ripetere l’atto dell’acquisto senza ripensamenti. La sindrome da shopping malato può dare una iniziale sensazione gratificante antiansia, ma inevitabilmente si verifica, in un secondo momento, una delusione, una ricaduta emotiva caratterizzata da vergogna, senso di colpa e imbarazzo.
Esami diagnostici
Nonostante le ripercussioni sulla vita delle persone coinvolte, è ancora difficile formulare una diagnosi vera e propria per il disturbo da shopping compulsivo, basata su test reattivi e analisi di laboratorio. Una indagine condotta dalla Flinders University ha utilizzato tecniche di imaging cerebrale per rivelare gli squilibri neurochimici nelle regioni dei lobi frontali dell’encefalo, aprendo la strada a futuri trattamenti e migliorando i percorsi terapeutici.
La corsa ossessiva agli acquisti senza valida giustificazione può avere gravi conseguenze sia finanziarie che emotive. Le sollecitazioni legate alla stagione dei saldi e degli sconti amplifica questa tendenza, rendendo la tentazione di fare acquisti a raffica ancora più forte. L’avvento del commercio online ha contribuito all’aumento del fenomeno, rendendo possibile accaparrarsi qualsiasi cosa in qualsiasi momento, fino a trasformare il desiderio di possesso in una vera e propria dipendenza senza droga.
Disagio transitorio
Paola Mosini, psicoterapeuta di Humanitas Medical Care, sottolinea da parte sua che in una percentuale variabile, che può arrivare a sfiorare il 5% degli italiani, si può riscontrare una propensione allo shopping compulsivo, ma esistono anche persone che vivono momenti transitori di disagio che compensano con lo shopping, senza che questo arrivi a costituire una vera e propria malattia. L’esperta spiega che lo scopo dell’acquisto razionale ponderato viene distorto, sostituito da un’impulsività irrequieta, trasformando la scelta in un’ossessione. Le persone affette da un disturbo conclamato perdono la capacità di stare dentro un budget e hanno scarsa consapevolezza di quello di cui hanno bisogno o di quello che possono permettersi di comprare.
Il disturbo da shopping compulsivo colpisce entrambi i sessi ma con una predilezione per le donne, soprattutto quelle tra i 20 e i 30 anni con episodi pregressi di ansia, fobie o depressione. Spesso il piacere dello shopping cede il passo alla tensione, alla pulsione irrefrenabile, al bisogno impellente di accaparrarsi una cosa.
Vincere la dipendenza
Quando le persone affette da un disturbo cercano l’aiuto del medico possono trovarsi già in una situazione drammatica, indebitate, con i familiari tenuti all’oscuro dei conti in rosso. Questo disturbo è simile alla dipendenza dall’alcol o da sostanze stupefacenti. In questo senso il periodo dei saldi rappresenta una tentazione, e il confine tra lo shopping abitudinario innocuo e quello patologico, ansioso o consolatorio è difficile da individuare. Nel secondo caso, si risponde a spinte irrazionali, facendo acquisti senza badare a spese e senza valutare la congruità del prezzo da pagare.
Gruppi di mutuo aiuto
Per curarsi o semplicemente controllarsi, è possibile rivolgersi ai servizi territoriali di salute mentale collegati alle aziende sanitarie, che possono essere di aiuto nei casi più gravi. La psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, sia individuale che nei gruppi di mutuo aiuto, si è dimostrata efficace nel controllare i meccanismi che portano allo sperpero di denaro. Esistono anche strategie di moderazione che possono essere adottate a livello individuale, come limitare il numero di carte di credito, fare acquisti in compagnia di un amico o un parente, stabilire una lista della spesa e mettere in un portamonete apposito solo il denaro contante strettamente necessario, in modo da evitare di sforare il budget preimpostato.
In conclusione, il fenomeno dello shopping compulsivo durante i periodi di saldi e di sconti rappresenta un rischio per le persone maggiormente vulnerabili. L’utilizzo delle tecniche di imaging cerebrale potrebbe fornire una base scientifica per una migliore comprensione del disturbo e per lo sviluppo di trattamenti mininvasivi o di terapie digitali. Nel frattempo, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica e fornire un adeguato sostegno psicologico alle persone coinvolte.