Ritorno all’ora solare, l’effetto sui bambini: “È come un lockdown”

Il pediatra Italo Farnetani avverte: “Sarà un vero ko anche per i ragazzi”. Ecco i cinque consigli utili per prevenire i disagi

di PATRIZIA TOSSI
24 ottobre 2024
Ritorno all'ora solare

Ritorno all'ora solare

È iniziato il conto alla rovescia, nella notte tra sabato e domenica scatterà l’ora solare. Non solo dormiremo un’ora in meno - alle 3 del mattino del 27 ottobre le lancette si sposteranno indietro di un’ora, ovvero alle 2 - ma, come avvertono gli esperti, potremmo accusare l’effetto jetlag. E, a vivere le difficoltà maggiori, saranno i più piccoli.

“Dopo lo switch, i bambini avranno meno luce e più buio nelle loro giornate: per loro sarà un vero ko”, conferma il pediatra Italo Farnetani. Ecco i cinque consigli per limitare danni del ritorno all’ora solare.

Farnetani: “Un’ora di luce in meno, come un lockdown”

"È dal secolo scorso che ogni ultima domenica di ottobre si ripete il ritorno all'ora solare. Un giorno di assoluta negatività, un vero 'ko' per i bambini, perché gli si toglie un'ora di luce per dar loro un'ora di buio. Per questo sarebbe opportuno mantenere l'ora legale tutto l'anno. Dopo la pandemia di Covid, tra l'altro, la negatività si è accresciuta”, spiega Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'università ‘Ludes-United Campus of Malta’.

L’effetto che si rischia è quello di “un'ora di lockdown al giorno", per molti ragazzi sarà un ritorno ai momenti più difficili del Covid, di cui ancora oggi portano i segni. Anche per questo motivo, Farnetani chiede la cancellazione dell’ora solare.

Pediatra: “Fare prevenzione per prepararsi all’ora solare

Secondo il pediatra, lo switch dell’ora sole diventa ancora più pesante per i ragazzi dopo l'esperienza del lockdown che li ha privati per mesi di scuola dal vivo, sport, vita all'aria aperta, contatti umani. “Il lockdown ha determinato alcuni aspetti che dobbiamo tener presente adesso - spiega l'esperto - e l'obiettivo deve essere fare prevenzione col ritorno dell'ora solare. L'isolamento ha determinato un incremento della solitudine, la perdita di relazioni sociali, il conseguente abuso di smartphone, pc, chat e comunicazioni virtuali, e una tendenza alla vita sedentaria, con perdita delle performance fisiche e incremento di sovrappeso e obesità".

Cinque consigli per genitori e bambini

Cosa possono fare i genitori per attutire l'impatto del cambio orario sulle giornate dei giovanissimi? Il pediatra propone 5 consigli. "La missione è evitare che l'ora di buio in più rinnovi gli effetti negativi del lockdown e al contrario sia una risorsa per la crescita".

Consiglio numero 1: le ore migliori per studiare. "Sono al pomeriggio fra le 15 e le 18. Quindi dopo questo orario i compiti devono essere tutti completati e lo zainetto già pronto per la mattina dopo. Si chiude con la scuola e si fanno altre attività importanti per lo sviluppo sano di

bambini e ragazzi".

Consiglio numero 2: fare sport. "Si suggerisce un'ora al giorno almeno per 5 giorni alla settimana. Il nuoto è tra le attività ideali, perché si può praticare anche d'inverno, anche se piove e comunque si sta in ambiente chiuso. I genitori non devono preoccuparsi che eventuali sbalzi di temperatura provochino malattie. Basta avere attenzione nell'asciugare bene i capelli quando fa freddo. Il nuoto è consigliabile anche perché è lo sport più amato sia dai bambini che dalle bambine ed è un investimento anche per la sicurezza durante l'estate. In Italia solo un terzo dei bambini sa infatti nuotare in modo appropriato".

Consiglio numero 3: non restare chiusi in casa. "È importante non tenere i bambini troppo fra le mura domestiche. Tra i vari svantaggi legati all'isolamento c'è anche quello di mangiare fuori pasto, spesso per 'farsi compagnia', e passare il tempo soprattutto quando nella stagione fredda inevitabilmente si sta di più in casa. È dunque importante tenere merendine, biscotti, cioccolato nei mobili più in alto e non a portata di mano. È la prima forma di prevenzione", assicura Farnetani.

Consiglio numero 4: limitare l'uso di smartphone, pc e televisione. “Riassumono tutti gli effetti negativi possibili. Sicuramente sono una forma virtuale d'incontro che, se limitata nel tempo, può essere utile. Ma se diventa uno stile di vita crea un mondo virtuale, irreale e che favorisce l'isolamento e la vita sedentaria".

Consiglio numero 5: mai lasciarli soli. "Facciamo tesoro delle carenze riscontrate durante il lockdown, quando non ci si poteva incontrare e si rimaneva forzatamente chiusi in casa. Ora che possiamo, non lasciamo mai i bambini e gli adolescenti da soli. I genitori parlino con loro, si facciano coinvolgere nei racconti della loro attività giornaliera. Soprattutto i nonni raccontino le loro storie di vita vissuta, che sono sempre affascinanti per i ragazzi in queste fasce d'età. Quando i bambini stanno in casa con gli adulti o anche quando incontrano i loro coetanei ricordo anche un buon passatempo: i giochi da tavolo.

“È importante anche per la crescita creare occasioni di scambio e incontro con persone della loro età. Anche andare a mangiare una pizza fuori può essere un'occasione aggregante, magari con altre coppie di amici e con i coetanei dei propri figli. Così - conclude Farnetani - quell'ora di buio in più si potrà sfruttare in senso positivo".