Lottare contro la solitudine è la miglior medicina per fisico e anima

La scienza ha messo in luce i collegamenti tra lo stare da soli e il rischio di sviluppare condizioni patologiche: circondarsi di persone è dunque il modo più adatto per proteggere la propria salute

di Redazione Salus
8 ottobre 2024
Sad young woman looking away in the living room at home

A volte, isolarsi dal mondo può essere una soluzione per cercare di ricaricare le proprie energie mentali. Ma quando questa condizione non dipende dalla propria volontà ma da fatti al di fuori dal proprio controllo ciò può causare problemi di non poco conto. Le amicizie, le conoscenze, le chiacchiere quotidiane possono essere un utile rimedio per condizioni anche piuttosto serie legate alla salute psicologica. E a dimostrarlo è la scienza.

 

La solitudine

 

Si sta parlando in questo caso di una profonda sensazione di disconnessione e insoddisfazione nei rapporti sociali, identificata dagli esperti ormai da anni come un importante e ben studiato predittore di malattie mentali e fisiche.

 

È infatti ampiamente dimostrato come la solitudine sia in grado di attivare reazioni del sistema nervoso autonomo, causando sul lungo termine stress cronico che può avere effetti deleteri anche sull’organismo. Inoltre, essa può aggravare le patologie legate all’invecchiamento e accrescere il rischio di malattie cardiovascolari (CVD), disabilità, e demenza senile.

 

Si tratta di una condizione le cui conseguenze possono cambiare, anche in modo sostanziale, da un soggetto all’altro, e con un impatto differente in base al genere. Come evidenzia anche News Medical, per esempio, le donne anziane che si ritrovano a vivere da sole sono più inclini a sviluppare seri problemi di salute mentale e a sperimentare una diminuzione delle capacità fisiche.

 

Lo studio

 

Vale la pena proprio in quest’ottica citare un recente studio pubblicato su BMC Public Health che ha evidenziato come l’isolamento sociale possa ridurre significativamente gli anni di vita in buona salute, specialmente nei pazienti adulti più anziani che più spesso si trovano a vivere da soli. Questo sentimento di isolamento – che, attenzione, va ben oltre la semplice mancanza di compagnia quotidiana! – è in grado di attivare il sistema nervoso autonomo, portando a stress cronico e, di conseguenza, a gravi conseguenze per il corpo e la mente.

 

I risultati sono molto interessanti perché hanno evidenziato come, ad un anno di distanza dall’inizio dello studio, gli anziani soli avessero una maggiore probabilità di ammalarsi e restare malati rispetto a quelli che non si sentivano soli. Gli anziani soli avevano anche una probabilità più alta di decesso proprio durante questo periodo, indipendentemente dal loro stato di salute iniziale.

 

Il potere della socialità

 

Alla luce di queste scoperte, risulta evidente come sia fondamentale garantire agli individui, siano essi fragili o meno, un adeguato supporto affinché il senso di abbandono venga meno e si sentano più inclusi all’interno di una società che, sovente, corre più veloce di loro e li lascia indietro.

 

Ritagliarsi delle occasioni di convivialità, trovare degli hobby o degli sport da poter svolgere in compagnia sono alcune delle soluzioni possibili per garantire a chiunque una serenità mentale che, come anticipato, presenta benefici evidenti anche a livello dell’organismo. Chi non dovesse riuscire a trovare consolazione neanche in questo modo potrebbe certamente prendere in considerazione la possibilità di affidarsi ad un esperto psicologo o psicoterapeuta, che sarà in grado di seguire il suo assistito in un percorso alla ricerca delle reali motivazioni dietro alle proprie inquietudini e angosce personali, identificando così la soluzione più adeguata.