Colpo della strega: 10 consigli degli ortopedici per il mal di schiena improvviso
La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia ha stilato un decalogo per superare la lombalgia. Ma attenzione: “É un sintomo, le cause sono altre”. Ecco i motivi che possono esserci dietro al blocco lombare acuto (non sempre è causato dalla colonna vertebrale)

Cosa fare per evitare la lombalgia: i consigli degli esperti
Basta un movimento sbagliato e il dolore arriva come un fulmine a ciel sereno. Un lampo improvviso e ci si ritrova, letteralmente, “piegati in due” dal male. È il cosiddetto ‘colpo della strega’, quello che in termini medici si chiama lombalgia, il blocco lombare acuto che limita i movimenti della schiena. "È una patologia molto frequente”, sottolinea l’ortopedico Pietro Randelli, presidente dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot). Ecco cosa fare quando arriva il tanto temuto ‘colpo della strega’: i 10 consigli degli ortopedici per capire (e risolvere) le vere cause dietro al mal di schiena.
Oms: lombalgia tra le principali cause di disabilità
Il mal di schiena è tra le principali cause di disabilità a livello globale: secondo i dati Oms, 1 persona su 13 nel mondo – oltre 600 milioni di persone – ha sperimentato nel corso dell'anno almeno un dolore lombare. Anche in Italia i dati non sono confortanti: il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati e costringe a stare a casa 1 persona su 3 ogni anno, in termini di assenza dal lavoro.

Il dolore lombare cronico – che comunemente chiamiamo ‘mal di schiena’ – rappresenta una delle sfide più importanti per la salute pubblica nei Paesi occidentali: in base alle stime rese note, lo scorso settembre, dall’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2050 i casi di mal di schiena aumenteranno considerevolmente, passando dagli attuali 600 milioni a oltre 843 milioni.
Nello stesso anno, il mal di schiena diventerà una delle patologie invalidanti più diffuse tra la popolazione mondiale, balzando dall'ottavo al settimo posto, davanti addirittura alla malattia di Alzheimer. L’impatto sulla qualità della vita delle persone, nonché sui costi sostenuti dai sistemi sanitari, è destinato ad aumentare vertiginosamente. Sebbene le linee guida dell’Oms raccomandino approcci non farmacologici come prima opzione, spesso la scarsa informazione al riguardo non facilita la loro adozione. Ora, i risultati di uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista medica 'Jama Network Open', evidenziano che la soluzione a un problema così diffuso potrebbe essere la pratica costante dello yoga.
Cinque asana (posizioni) consigliate per il mal di schiena
Naturalmente, chi intende avvicinarsi alla pratica farebbe bene a lasciarsi guidare da un insegnante certificato: il suggerimento, sempre valido, è di non improvvisarsi, perché alcune posizioni potrebbero essere non adatte al proprio stato di salute. Detto ciò, ecco alcune semplici posizioni (in sanscrito, ‘asana’) per alleviare il dolore – o meglio, prevenirne l’insorgere in fase acuta - e, più in generale, favorire il benessere della schiena. Dopo una fase di riscaldamento, con semplici movimenti preparatori per riscaldare i muscoli e le articolazioni (rotazione, flessione laterale, estensione), possiamo dunque eseguire 5 semplici posizioni che consentono di aumentare la flessibilità della colonna vertebrale, allungare e rafforzare i muscoli coinvolti e migliorare complessivamente la postura e il benessere generale della schiena.
L’ortopedico: “Almeno un episodio nel corso della vita”
“Il blocco lombare acuto – spiega Pietro Randelli, che è anche direttore della Clinica Ortopedica dell'Istituto Gaetano Pini di Milano – è una patologia molto frequente, basti pensare che la maggior parte delle persone riferisce almeno un episodio nel corso della vita e richiede una gestione iniziale da parte del medico di medicina generale: il trattamento solitamente prevede riposo e somministrazione di farmaci antidolorifici che risolvono i sintomi nella maggior parte dei casi. L'ortopedico interviene quando la lombalgia è resistente al trattamento conservativo o quando, effettuato un accertamento diagnostico, viene riscontrata una patologia degna di approfondimenti ed eventualmente di intervento chirurgico”.
Il chirurgo: "Mal di schiena? Sintomo, non una diagnosi”
È importante ricordare – aggiunge Alberto Di Martino, associato di Ortopedia all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ed esperto Siot per la Chirurgia Vertebrale – che la lombalgia è un sintomo e non una diagnosi: molte patologie possono determinarla e non tutte sono appannaggio dell'ortopedico, anche se i problemi alla colonna vertebrale sono sicuramente i più frequenti".
Come superare il colpo della strega: 10 consigli Siot
Come riconoscere, affrontare e superare il ‘colpo della strega’? In un decalogo, i consigli degli ortopedici stulati dalla Siot.
La maggior parte dei soggetti con lombalgia può essere trattata dal medico di medicina generale, con riposo e farmaci antidolorifici volti al trattamento dell'infiammazione e delle contratture. Nella maggior parte dei casi, il trattamento conservativo migliora le condizioni cliniche e non richiede accertamenti specifici. Al persistere o peggiorare dei sintomi è opportuno controllare il rachide con una radiografia lombare e, in caso di sospetto clinico specifico, con una risonanza magnetica.
Sebbene le lombalgie si riscontrino soprattutto negli adulti, la lombalgia nei ragazzi e negli adolescenti va tenuta in particolare considerazione e necessita di valutazione ortopedica per diagnosticare eventuali patologie che possono essere trattate precocemente permettendo un ritorno alla normalità.
A volte la causa è da cercare negli organi interni
La maggior parte delle lombalgie origina dalla colonna vertebrale, ma alcune lombalgie possono trarre origine dagli organi interni (lombalgie di origine extravertebrale). Fra le prime, la più frequente è dovuta ad un'infiammazione della colonna, ma annoveriamo anche patologie come protrusioni, ernie del disco e stenosi della colonna vertebrale; fra le seconde invece, riconosciamo malattie molto diverse tra loro come, ad esempio, coliche renali o aneurismi dell'aorta addominale.
Inoltre, la sedentarietà, sovrappeso, mancanza di attività fisica regolare appropriata per l'età, o anche abitudine ad effettuare sforzi eccessivi influiscono significativamente sul rischio di lombalgia: modificare i propri stili di vita contribuisce a prevenirne l'insorgenza o una recidiva.
Fratture della colonna
Nel caso di lombalgia insorta in seguito a cadute o sforzi fisici, specialmente nella popolazione più anziana, è opportuno considerare la possibilità di una "frattura da fragilità" della colonna lombare, una condizione che si associa all'osteoporosi, che richiede non solo un trattamento sintomatologico, ma anche un'appropriata analisi del metabolismo dell'osso con un trattamento farmacologico appropriato.
Quando il dolore lombare si irradia agli arti inferiori, spesso si verifica una compressione di una o più radici nervose che può determinare non solo dolore, ma anche debolezza di uno dei muscoli degli arti, con difficoltà alla deambulazione. In questo caso, è opportuno effettuare approfondimenti più precoci per identificare la causa del conflitto con la radice nervosa e pianificare il trattamento più appropriato.
La fisioterapia è efficace?
La fisioterapia è efficace nel trattamento della lombalgia, ma richiede una diagnosi e prescrizione medica prima di iniziare un trattamento. Molto spesso, è opportuno aspettare la fine della fase acuta del dolore prima di intraprendere un percorso riabilitativo. L'utilizzo del busto può essere indicato nel soggetto con lombalgia in quanto modifica la postura e permette lo scarico della colonna vertebrale. Spesso viene indossato nelle fasi più acute del dolore, se tollerato dal paziente; non appena la sintomatologia migliora, ci si svezza facilmente dal suo utilizzo, ma può essere opportuno indossarlo quando si eseguono sforzi o viaggi in macchina, per prevenire le recidive.
Intervento chirurgico per i casi gravi
Generalmente il trattamento conservativo è sufficiente a risolvere la lombalgia; tuttavia, alcuni pazienti possono richiedere un intervento chirurgico per trattare la causa del dolore, come per un'ernia del disco o un restringimento del canale spinale.
Affidandosi a chirurghi con appropriata formazione ed esperienza, l'intervento permette un miglioramento della lombalgia e un ottimo recupero della funzione della colonna vertebrale.