La teoria dell'Happygenetica: “La felicità è una cura naturale”

Il metodo di Richard Romagnoli e Pier Mario Biava propone una medicina integrata che comprende alimentazione, emozioni, buone abitudini per stare bene

di Redazione Salus
15 dicembre 2024
Happygenetica - Crediti iStock Photo

Happygenetica, la felicità diventa una cura naturale

Rispetto a malattie o caratteristiche somatiche, spesso tiriamo in ballo la genetica. Vi sarà capitato di fare o sentire commenti del tipo: “Soffro di una patologia ereditata da mio padre…”. “Ho la pelle ipersensibile, come mia madre e le mie zie”. L’idea sottostante è un po’ quella per cui condizioni di salute o particolari fisici siano inevitabilmente determinate dal nostro DNA, quasi come una sentenza immutabile. Tuttavia, negli ultimi anni, la scienza ha ribaltato questa prospettiva grazie all’epigenetica, che dimostra quanto il nostro stile di vita influenzi la salute e il benessere. Una sua recente evoluzione è la cosiddetta Happygenetica

Cos’è l’epigenetica

L’epigenetica, una branca innovativa della biologia, evidenzia come le nostre scelte quotidiane possano attivare o disattivare specifici geni, modificando così il nostro stato di salute. Non si tratta di fantascienza, ma di una realtà scientifica che attribuisce a ogni individuo il potere e la responsabilità di incidere sul proprio benessere. Ogni pasto, emozione od ora di sonno non sono semplici abitudini: sono strumenti che riprogrammano l’espressione genetica. Mangiare sano, sorridere, rilassarsi o praticare tecniche di meditazione sono strategie epigenetiche comprovate per migliorare il benessere. Studi scientifici confermano che emozioni positive e pratiche consapevoli possono spegnere geni legati allo stress e accendere quelli del benessere.

La felicità come cura

Un esempio emblematico di questa visione è il concetto di Happygenetica, elaborato da Richard Romagnoli e Pier Mario Biava, autori del libro ‘Il gene della felicità’ (Edizioni Sonda). Basato sugli studi epigenetici, il loro metodo innovativo integra alimentazione, emozioni, abitudini e pratiche quotidiane per migliorare la salute fisica e mentale. Nella loro visione non siamo dei “burattini” passivi manovrati dal Dna, bensì attori attivi, responsabili e consapevoli delle nostre scelte, a vantaggio di benessere e longevità di ciascuno. Secondo Romagnoli e Biava, la medicina del futuro deve integrare sempre di più la cura del corpo con quella della mente e dell’anima, ponendo il paziente al centro di un approccio olistico. Il rapporto tra medico e paziente diventa così cruciale: comunicare empatia e speranza è parte integrante della terapia.

I pilastri dell’Happygenetica

L’Happygenetica si basa su cinque pratiche fondamentali:

- il controllo del respiro aiuta a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e favorire l’equilibrio emotivo;

- ridere regolarmente riduce lo stress, aumenta la produzione di endorfine e serotonina, favorendo una rigenerazione cellulare;

- le tecniche di meditazione e rilassamento che permettono di accedere a uno spazio di pace interiore, migliorando la salute mentale e fisica;

- gratitudine e perdono allenano la mente a riconoscere il positivo nella vita e liberano dalle emozioni negative, con effetti benefici anche a livello genetico.

- mantra e mudra si compongono di suoni e gesti che influenzano le energie interiori, favorendo senso di armonia e benessere.

La felicità, lungi dall’essere solo uno stato d’animo, può essere una potente medicina naturale. Attraverso pratiche consapevoli, possiamo migliorare l’umore, ridurre l’infiammazione, potenziare il sistema immunitario e creare un circolo virtuoso di benessere. Ogni scelta consapevole diventa un passo verso una vita più autentica e soddisfacente.