Epatite, perché l'infezione è ancora diffusa
La giornata è un’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione e soprattutto della vaccinazione contro le varie forme di questa patologia
Il 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale contro l’Epatite, malattia la cui diffusione – secondo i dati forniti nel 2023 dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità – è attualmente in aumento in Italia. Eventi simili svolgono un ruolo essenziale per aumentare la consapevolezza della popolazione riguardo ai rischi di patologie simili e rispetto alle modalità di prevenzione che, fortunatamente, sono a disposizione di tutti anche per questo tipo di malattia. D’altra parte, si ricordi a proposito che nel 2016, i Paesi di tutto il mondo hanno preso l’impegno di eliminare l’epatite come minaccia alla salute pubblica entro il 2030, un obiettivo ambizioso ma pur sempre raggiungibile.
Che cos’è l’Epatite?
Esistono cinque tipi principali di virus epatitici: A, B, C, D ed E, ciascuno con caratteristiche specifiche e diverse modalità di trasmissione. Tutte le varie forme di questa condizione, ad ogni modo, condividono il fatto di generare un ’infiammazione a livello del fegato dalla gravità variabile a seconda dei casi.
Epatite A
L’epatite A è un picornavirus trasmesso per via feco-orale, spesso attraverso alimenti contaminati. I sintomi includono febbre, dolori articolari, nausea e vomito. È prevenibile con un vaccino e, una volta contratto, non può reinfettare.
Epatite B (HBV)
Secondo l’OMS ci sono circa 296 milioni di portatori cronici di epatite B nel mondo. La trasmissione in questo caso avviene attraverso il sangue o altri fluidi corporei, e i sintomi comprendono febbre, inappetenza, diarrea, ittero e urine scure. Anche questa forma è prevenibile con un vaccino.
Epatite C (HCV)
Circa 58 milioni di persone sono portatori cronici di epatite C. Non esiste ancora un vaccino per prevenire l’HCV, che si trasmette principalmente per via ematica (per esempio tramite contatti sessuali non protetti). L’infezione può evolvere in modo silente, ma i sintomi acuti possono includere febbre lieve, stanchezza, nausea e dolori muscolari.
Epatite D (HDV)
L’epatite D necessita del virus dell’epatite B per infettare e non è dunque un caso se il vaccino disponibile per l’epatite B offra protezione anche contro l’HDV. Questo virus in particolare può essere causa di epatite fulminante e scatenare sintomi simili a quelli dell’HBV.
Epatite E (HEV)
L’epatite E è causata dal consumo di alimenti contaminati. Solitamente non causa gravi problemi e ha un decorso benigno. I sintomi possono includere ittero – che colora la pelle di una sfumatura giallastra – ma la maggior parte dei pazienti guarisce senza trattamenti.
Come proteggersi
Alla luce di quanto evidenziato finora, risulta dunque evidente quanto sia importante sottoporsi alla profilassi vaccinale per l’Epatite A, B, D, mentre per la C e la E la comunità scientifica è tuttora al lavoro per lo sviluppo di un farmaco ad hoc. Per il resto, per evitare il rischio di entrare in contatto con il virus, è necessario ricordare l’importanza dell’uso del preservativo o di altri strumenti in grado di impedire la trasmissione del virus C per via sessuale; per quanto riguarda le forme meno gravi, invece, può bastare porre particolare attenzione alla pulizia dei cibi e dell’acqua che si consumano, con particolare riferimento ai frutti di mare.